Thant Myint-U. Il Myanmar, dove la Cina incontra l’India
NAPOLI – In data 10 novembre su tutti i media del mondo è stata pubblicata la notizia che l’NLD, il partito dell’attivista premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi, ha vinto le elezioni in Myanmar, addirittura con un consenso superiore al 70% dell’elettorato, conseguendo così una grande vittoria che riduce il potere della giunta militare, che da circa 50 anni domina il paese con una dittatura feroce e sanguinaria. Ma dove si trova il Myanmar, una volta chiamata Birmania? Chi può affermare di conoscere l’importanza del Myanmar per gli equilibri strategici dell’intera Asia? Una risposta, a pochi giorni dalle elezioni in Myanmar, dunque in un momento molto delicato per la transizione democratica del paese asiatico, la offre ai lettori la casa editrice torinese ADD, presentando un fondamentale testo, scritto dallo studioso birmano Thant Myint-U, dedicato all’importantissimo ruolo che il Myanmar può rappresentare nel rapporto tra l’India e la Cina, in virtù anche della favorevole posizione geografica tra le due nazioni.
Come un moderno Marco Polo, citato spesso nel testo, Thant Myint-U traccia un fondamentale affresco storico, geografico e sociale del Myanmar, descrivendo la storia di una terra sempre in bilico tra le mire espansionistiche, una volta militari, ora commerciali, del gigante cinese e l’influenza spirituale della vicina India, in una contesa che spesso si è svolta sotto l’occhio interessato delle potenze europee.
Leggendo il testo seguiamo l’autore in lunghi viaggi nei tre paesi, compiuti come a tessere una tela: da Rangoon, che sta crescendo troppo in fretta, si va a Mandalay, invasa dagli imprenditori cinesi, passando in uno Yunnan fitto di templi, per poi tornare indietro verso il subcontinente indiano, transitando per il ripido e aspro Tibet, verso le affollate Delhi e Calcutta. La Cina comunista, ormai occidentalizzata nell’economia e nei costumi, si profila come una delle future potenze in un mondo sempre più multipolare. A contenderle la supremazia in Asia, se non addirittura nel mondo, c’è la democrazia indiana. Myint-U lo sa bene e traccia una storia dei rapporti tra i due giganti, cercando di trovare un punto d’incontro tra i due nel Myanmar. Il suo viaggiare è dunque un vero e proprio oscillare tra i tre paesi, accompagnato da minuziose descrizioni di abitudini, costumi, cibi, religioni, lingue, spesso simili tra loro, ma anche tanto differenti e talvolta anche convergenti nell’essere influenzati dall’Occidente, talvolta ignorato, spesso anche desiderato.
Myint-U sembra cercare in questo suo andirivieni nelle geografie, ma anche nelle storie millenarie dei due grandi paesi, una vocazione, una funzione, una traccia del loro futuro, ma anche di quello del suo Myanmar, dilaniato da decenni di guerre fratricide e schiacciato dall’oppressione. Quella dell’Autore insomma è una ricerca delle proprie radici culturali e spirituali, che affondano e traggono linfa da entrambe le civiltà e che forse possono trovare un punto d’incontro solo nel Myanmar.
By Riccardo Bruno