Public services under attack: “Con i trattati TTIP e CETA saranno privatizzati i Diritti fondamentali
LONDRA – Questa mattina le principali organizzazioni europee a tutela dei Diritti umani hanno pubblicato rapporti molto dettagliati denunciando la pericolosità che deriverebbe dall’approvazione dei trattati economici internazionali TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) e CETA (Canada-EU Trade Agreement). L’allarme è stato lanciato precisamente dalle organizzazioni no profit europee “War on Want” e “Corporate Europe Observatory”, con la partecipazione di numerosi sindacati europei.
Stando a quanto riportato negli elaborati, il TTIP e il CETA limiterebbero l’accesso ai servizi pubblici di prima necessità, rimpiazzando con accordi commerciali non rintracciabili e di natura internazionale la precedente e legislazione nazionale. Il rapporto, denominato ‘’Public Services under Attack’’, esamina i timori legati alle privatizzazioni dei servizi pubblici e critica esplicitamente il TTIP, il CETA e i progetti di accordo di libero scambio attualmente in discussione tra Unione Europea e Stati Uniti d’America.
Secondo il rapporto tali accordi risulterebbero ‘’effettivamente irreversibili’’, poiché permetterebbero alle multinazionali di perseguire legalmente i governi che avrebbero intenzione di regolamentare il costo dei servizi pubblici, arrecando in tal modo un danno alle imprese in termini di profitto. Attualmente il TTIP e il CETA prevedono la privatizzazione dei più importanti servizi pubblici quali la sanità, l’educazione e l’energia. Secondo l’Organizzazione internazionale War on Want, da sempre impegnata nella lotta contro la povertà globale, nel caso di ratificata di uno dei trattati diverrebbe possibile da parte delle imprese, in caso di non pervenuto pagamento delle fatture, negare ai cittadini l’accesso all’acqua, all’energia elettrica o a quei servizi definiti ‘’di prima necessità’’. Ma ciò che spaventa maggiormente del TTIP e del CETA è il cosiddetto principio delle ‘’liste negative’’: questo principio richiede l’apertura di qualsiasi servizio, sia esso pubblico o privato, al mercato internazionale. Uniche eccezioni riguarderebbero i servizi citati all’interno del trattato. Ma, fatto strano e inquietante, nel TTIP non vi è riportata alcuna eccezione, tranne un piccolo riferimento per i servizi audiovisivi, a loro volta non riconosciuti dal governo francese. Stando ancora al rapporto, il servizio maggiormente minacciato dal TTIP sarebbe l’educazione. Infatti gli Stati Uniti, come si legge nel rapporto, avrebbero intenzione di espandere il proprio ‘’mercato dell’educazione’’ investendo e pressando i colleghi europei per l’approvazione di tali normative.
La pubblicazione di questi rapporti aumenta ulteriormente le preoccupazione legata ai pericoli che deriverebbero dall’adozione dei trattati economici internazionali. La riduzione delle regolamentazioni economiche tra Europa e Stati Uniti, una minore sicurezza in materia di alimentazione e la riduzione del principio di sovranità degli Stati, sono le conseguenze più evidenti di un processo che, se lasciato libero di attuarsi, potrebbe potenzialmente alienare completamente ogni autonomia individuale e collettiva.