Casalnuovo. Terra dei fuochi avvisa la politica: “Se non vi svegliate, vi svegliamo noi!”
CASALNUOVO – Ieri, 6 novembre, si è tenuta la manifestazione contro la Terra dei Fuochi a Casalnuovo, in provincia di Napoli, organizzata dal movimento “C’at accis a salut!”. Il corteo è partito da Piazza Mafalda poco dopo l’ora stabilita, alle 17:00 circa, e ha proseguito verso il centro del paese per poi terminare in Piazza Municipio.
Presenti al corteo Gabriele Aiello, Angelica Romano, Marzia Caccioppoli, Enzo Tosti, i rappresentanti dell’associazione “Ethos” e di tante altre, oltre all’UDS e alcuni esponenti dell’amministrazione comunale. Moltissimi studenti e pochi adulti. Decisamente meno numerosa della precedente manifestazione del 13 febbraio, come ha sottolineato alla fine della manifestazione anche la ‘mamma coraggio’ Marzia Caccioppoli, indignata perchè i casalnuovesi, questa volta, non hanno fatto sentire la loro voce come avrebbero dovuto.
Il corteo, guidato da Aiello, ha attraversato la città e si è fermato dinanzi alla scuola elementare “A. De Curtis”, frequentata dal piccolo Antonio, morto di tumore a soli nove anni, e dove alcuni bambini hanno mostrato uno striscione facendo volare palloncini bianchi in ricordo del loro compagno ‘assassinato’ dai mancati interventi istituzionali a tutela della salute pubblica. I manifestanti hanno poi costeggiato il cimitero, in assoluto silenzio, ricordando con un applauso le vittime della terra dei fuochi.
Bersaglio dei cori sono stati il Premier Renzi, il Ministro Lorenzin, il Ministro Galletti, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca per non essersi occupati a sufficienza delle pericolose problematiche della Terra dei fuochi. I manifestanti hanno intonato: “Siamo stanchi del ‘non vedo’, ‘non sento’, ‘non parlo’, se non vi svegliate, vi svegliamo noi!”. Successivamente il corteo si è fermato in Piazza Municipio, dove hanno preso la parola Gabriele Aiello, indignato per il fatto che Vincenzo De Luca, all’Expo di Milano, ha dichiarato che la Campania non è Terra dei fuochi e che soltanto una piccola parte dei terreni è inquinata. Dunque questa la risposta del giovane: “Hanno provato a metterci un bavaglio, che noi oggi abbiamo tolto. Il 10 novembre saremo ad Acerra, il 20 a Frattamaggiore, il 26 a Nola e il 29 a Roma, per dire che la Terra dei fuochi esiste, per far capire che nessuno può permettersi di farci morire e di mettere le mani sulla nostra terra”.
By Ilaria Nebulosi