Parlamentare egiziano: “Governo si traveste da democrazia e ci ostacola: chiedo asilo alla Germania”
CAIRO – La Media Free Zone, casa di produzione televisiva egiziana, ha imposto il divieto di apparire in tv per sei mesi, a partire dal 29 dicembre, al conduttore televisivo Tawfik Okasha, colpevole di aver violato la libertà mediatica del paese. Nel suo show, mandato in onda dal canale egiziano Al Fareen, il conduttore aveva mosso accuse infamanti al parlamento egiziano, di cui faceva parte come membro indipendente, dichiarando la propria intenzione di chiedere asilo alla Germania.
La decisione di Okasha sarebbe il maggiore motivo di controversia: la sua affermazione rappresenterebbe infatti una “molestia per il governo e un lavoro ai danni dello stesso”. Al tempo delle elezioni parlamentari, Okasha, candidatosi indipendentemente, aveva guadagnato ben 90mila voti. Recentemente aveva iniziato una procedura, insieme ad altri parlamentari, per la creazione di un blocco unico che accorpasse tutti gli indipendenti. Mossa poco gradita al Ministro degli Affari Parlamentari egiziano, Magdi El Agati, il quale, secondo Okasha, avrebbe impedito ai parlamentari di incontrarsi alla Camera dei Rappresentanti per discutere della coalizione. Il conduttore ha dichiarato: “Il governo cerca di instaurare un sistema monopartitico, travestendosi da democrazia per poi intimidire e scoraggiare i nuovi membri eletti al parlamento”.
Il giorno dopo la condanna della Media Free Zone, Okasha è riapparso in tv chiedendo scusa per le proprie affermazioni e dichiarando di aver soltanto voluto mettere alla prova lo Stato, per valutare la risposta alla sua provocazione: “A coloro che ho attaccato nei giorni scorsi chiedo scusa. L’idea di chiedere asilo alla Germania è assurda: era tutto parte di un piano”.
Okasha era già noto agli egiziani per aver criticato apertamente i Fratelli Musulmani e la Rivoluzione del 25 gennaio. Le dichiarazioni di questi giorni sono state l’ennesima accusa mossa al governo egiziano, sebbene in questo caso siano state ritirate immediatamente, non senza destare sospetti di intimidazione e ritrattazione forzata.
By Margherita Sarno