Napoli. Alla II edizione di “Un Libro per Annalisa” tanti testi contro la criminalità
NAPOLI – La mattina del 19 febbraio, gli Studenti Napoletani Contro la Camorra si sono ritrovati davanti al Duomo di Napoli per l’evento “Un Libro per Annalisa”. Insieme ad altri cittadini hanno portato libri e saluti a Giovanni Durante, il padre di Annalisa Durante, nel giorno in cui ricorre la nascita della giovane vittima di camorra.
Annalisa Durante il 19 febbraio 2016 avrebbe compiuto 26 anni, ma ne avrà per sempre 14. Il tempo per lei si è fermato un triste giorno del 2004, nel suo quartiere Forcella, a causa di un conflitto a fuoco. Il padre di Annalisa, Giovanni Durante, ha fatto di tutto affinché in quello stesso quartiere prendesse vita la Biblioteca Annalisa Durante, nata negli spazi di un ex cinema in Via Vicaria Vecchia, supportato dall’associazione che porta lo stesso nome della figlia. “Sapete una cosa?”- ha detto oggi Giovanni Durante ai presenti – “Io penso che è mia figlia che mi spinge a fare questa cosa. Perché a volte penso di non farcela e invece poi improvvisamente sento tornare le forze. È mia figlia che mi incoraggia”.
Quella di ieri è stata la II edizione di “Un Libro per Annalisa”, evento pensato l’anno scorso dagli Studenti Napoletani Contro la Camorra, partendo dall’idea che per combattere la criminalità sia necessario iniziare dai gesti quotidiani di ognuno e soprattutto diffondere la Cultura. Verso le ore 12:00 del 19 febbraio, giorno della ricorrenza della nascita di Annalisa, si sono raccolti davanti al Duomo partenopeo gli attivisti con un ingente carico di libri da donare alla biblioteca, con loro tante persone che hanno accolto lo stesso invito: “lo hanno fatto con il sorriso, perché non dobbiamo farci prendere dalla tristezza, al massimo possiamo farci prendere dalla rabbia”, queste le parole riferite da Giuseppe Ruocco, di Studenti Napoletani Contro la Camorra. Diversi i pacchi di libri donati anche dall’Associazione Amato Lamberti e da molti cittadini, tantissimi i testi contro la criminalità che hanno raggiunto la biblioteca, dove Giovanni Durante ha manifestato la sua gratitudine verso tutti i partecipanti, ringraziando in particolare l’impegno che dei giovani attivisti, in campo per il secondo anno consecutivo.
Giovanni Durante ha manifestato anche il suo dolore per la ricorrenza. Tuttavia ricordare diventa produttivo se crei un luogo di cultura e aggregazione, raccogliendo libri che ragazzini leggeranno, distraendo tempo alle ‘attività’ del quartiere. E allora è necessario ricordare. “IO NON CHIEDO nulla per quello che STO FACENDO. PERÒ I CAMBIAMENTI LI VEDO NEL QUOTIDIANO: C’È UN RAGAZZO CHE PRIMA APRIVA LA PORTA DELLA BIBLIOTECA ED ENTRAVA SENZA CHIEDERE IL PERMESSO, SENZA SALUTARE, COME SE FOSSE CASA SUA. ADESSO QUEL RAGAZZO QUANDO ENTRA CHIEDE IL PERMESSO E DICE BUONGIORNO E BUONASERA”, ha raccontato fiducioso il padre di Annalisa.
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