Napoli. Scuola e disabilità. Alunni insegnano alla docente come includere bambini speciali
NAPOLI – La scuola italiana oggi deve garantire l’apprendimento e l’inclusione sociale, dunque impone ai docenti e agli operatori scolastici di educare gli alunni al rispetto per le differenze. Quale deve essere quindi la risposta giusta delle Istituzioni contro episodi di incomprensione con protagonisti gli insegnanti? Il 12 marzo scorso l’Ing. Marco Basile, presidente dell’Associazione SpecialmenteNoi onlus, ha denunciato, protocollando una lettere all’attenzione della Preside dell’Istituto Comprensivo “Mameli-Zuppetta” di Viale Colli Aminei a Napoli, uno spiacevole episodio accaduto a suo figlio: un bambino affetto da disturbo autistico, alunno della scuola.
Il documento, ritratto nella fotografia allegata in alto, denuncia il comportamento di un’insegnante, tenuto durante l’ora di scienze, che ha invitato con modi bruschi la collega di sostegno a uscire dall’aula con il bambino seguito, accusandolo di disturbare la lezione, violando quindi le regole d’integrazione dei soggetti svantaggiati e mostrandosi incapace di affrontare momenti di criticità. Al triste episodio, di cui è stato vittima il figlio dell’Ing. Basile, ma che probabilmente è esperienza di tanti altri bambini, è seguito un comportamento di straordinaria maturità da parte degli alunni di quella stessa classe, che sono usciti dall’aula per riportare il loro compagno al suo posto, quello che gli spetta di diritto. L’accaduto ha suscitato la nostra curiosità e abbiamo chiesto all’Ing. Basile opportuni chiarimenti.
Ingegnere come è venuto a conoscenza dell’episodio accaduto a suo figlio?
«I compagni di classe, all’uscita della scuola, hanno riferito a mia moglie l’episodio accaduto in classe, la quale ha chiesto conferma all’insegnante di sostegno. Cioè l’insegnante, durante l’ora di scienze, ha chiesto bruscamente alla collega di sostegno di portare il bambino fuori dalla classe. Dopo un po’ i compagni di classe sono usciti a cercare mio figlio e l’hanno riportato in aula. Premetto che mio figlio non aveva assunto comportamenti diversi da quelli generalmente tenuti da bambini con sindrome autistica».
E’ la prima volta che il bambino viene mandato fuori? Ha chiesto spiegazioni all’insegnante?
«Si, è stata la prima volta. Ho parlato con la preside, ho scritto un esposto. Con l’insegnante non mi relaziono. I compagni di classe di mio figlio le hanno dato una lezione di vita. Parlerò con la preside per vedere che sviluppi ci sono stati».
Che speranza per la vita di suo figlio e degli altri bambini in difficoltà?
«Spero in una società inclusiva, che capisca di interagire con persone speciali, che però non abbia pena delle persone speciali, ma soprattutto intavoli una normale relazione con chi è diverso».
L’Associazione SpecialmenteNoi Onlus, attiva dal 2010 nel sociale, è un’associazione formata da genitori di ragazzi affetti da disturbi dello spettro autistico. La finalità dell’organizzazione è realizzare attività ludiche, di laboratorio e ricreative per ragazzi autistici, in collaborazione con Enti, scuole e associazioni di volontariato presenti sul territorio della Campania.