Pure tu vuoi fare lo chef? Antonino Cannavacciuolo tra innovazione e semplicità
ROMA – Il 19 aprile Antonino Cannavacciuolo sarà protagonista di un evento allo stadio Olimpico di Roma, manifestazione che unirà spettacolo e formazione di alto livello con il fine di aiutare e motivare gli imprenditori della ristorazione a diventare dei veri numeri uno.
Sud e Nord si incontreranno in cucina a metà strada, nell’evento intitolato “Pure tu vuoi fare lo chef?”, un grande momento di aggregazione, formazione e carica per chi ogni giorno porta avanti con passione il mestiere della ristorazione, uno dei più belli e difficili al mondo.
Antonino Cannavacciuolo metterà tutta la sua esperienza e il suo talento al servizio degli appassionati che amano le sfide, rammentando al tempo stesso una delle sue massime fondamentali: “Una sola cosa non deve mancare in un piatto: l’emozione”. Al riguardo lo chef ha risposto alle nostre domande.
Chef Cannavacciuolo, molti sono del parere che la cucina italiana stia subendo una trasformazione, il suo parere?
«Alcuni cambiamenti nelle abitudini alimentari ci stanno indirizzando, o meglio ci stanno riportando verso prodotti naturali, come se si facesse un salto nel passato, alla ricerca della tradizione e della genuinità.»
Cosa ci differenzia come italiani nell’alta cucina?
«Il marchio italiano nel mondo si contraddistingue per l’altissima qualità dei prodotti, la ricercatezza e l’unicità.»
Quale consiglio dare ai giovani chef che hanno voglia di fare carriera?
«Consiglio di impegnarsi il più possibile e fare il meglio per inseguire i propri sogni. Per questo lavoro ci vogliono impegno, costanza e tanta determinazione.»
Il piatto che le ricorda con nostalgia i sapori legati alla sua infanzia?
«Sono davvero tanti, ma non posso non menzionare, come spesso faccio, la parmigiana di melanzane di mia mamma. Un trionfo di sapori della tradizione, il cui ricordo mi riporta all’infanzia e alle scorpacciate di questa ricetta di cui è famosa tra amici e parenti.»