Lotta di classe alla prima del teatro la Scala
MILANO – Almeno due giovani sanguinanti alla testa e un carabiniere ferito a un occhio, raggiunto dal lancio di oggetti, è il temporaneo risultato degli scontri tutt’ora in corso a Milano, in Via Santa Margherita, uno degli accessi al teatro la Scala, e in Via Marino.
All’interno del teatro milanese persone ricche, e più o meno agiate, sono intente a godersi la prima del teatro la Scala, tra loro il presidente del Senato, Pietro Grasso; il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia; il ministro della Cultura Dario Franceschini. Fuori invece gente stanca e affamata di Giustizia sociale che lotta per farsi ‘ascoltare’ dalla politica, da quegli amministratori di governo che continuano a restare coinvolti, nonostante i privilegi, le comodità e i guadagni stratosferici, in inchieste contro la corruzione e la mafia.
Le tensioni sono nate quando alcuni esponenti dei centri sociali, poche decine, hanno cercato di sfondare i cordoni delle Forze dell’ordine in via Santa Margherita, tentativo prontamente respinto dalla Polizia, in tenuta antisommossa, con una carica. Le manganellate sono state forti ed efficaci, si sono fatte sentire nonostante alcuni manifestanti indossassero caschi e scudi di polistirolo. La situazione in ogni caso sembra sotto controllo.
I media descriveranno queste azioni come opera di anarchici, antagonisti, persone da additare come terroristi, e non come giovani massacrati e umiliati dall’assenza di lavoro e giustizia sociale, presi in giro da una politica ‘stracciona’. Ragazzi e ragazze invece pronti a prendere manganellate pur di migliorare l’Italia.