Jihadisti chiedono ritorsioni contro i torturatori americani
WASHINGTON – Il rapporto del Senato americano sulle tattiche di tortura utilizzate dalla CIA nelle prigioni segrete in Europa e Asia, nei confronti di prigionieri sequestrati e ingabbiati senza regolare processo, ha provocato l’accesa reazione da parte della comunità jihadista, così come temuto dagli analisti americani. Dalla pubblicazione del report sulle torture americane infatti, sui social e su internet in generale, molti chiedono una risposta forte, una ritorsione contro gli Stati Uniti d’America e la promozione della Jihad. A riferirlo è Site, l’agenzia investigativa che monitora l’universo islamico.
Il rapporto sulle torture composto da 480 pagine, ma in realtà parte di uno studio molto più ampio, reso pubblico dalla Commissione Intelligence del Senato americano, ha ufficializzato ciò che già si immaginava: “inganni, disonestà e brutalità inutile da parte della CIA”, così titolano i media americani. Per questa pubblicazione, nonostante sia un’iniziativa trasparente, nobile e necessaria, a breve gli USA potrebbero pagarne le conseguenze a causa di una nuova ondata di sentimenti antiamericani: al riguardo il Dipartimento di Stato ha predisposto nuove misure di sicurezza in ambasciate e postazioni militari USA nel mondo.
Nel documento si affermerebbe ‘ingenuamente’ che la CIA ingannò la Casa Bianca sulla natura, l’ampiezza e i risultati delle tecniche brutali utilizzate. In ogni caso il presidente Barack Obama ha condannato “I metodi utilizzati dalla CIA, perché contrari e incompatibili con i valori americani”, ma forse è tardi per le scuse.