L’hashtag del 25 Aprile? #STOPFASCISMOERAZZISMO
NAPOLI – Sono ancora gli studenti del Liceo Scientifico Elio Vittorini di Napoli a metterci la faccia. In vista della manifestazione del 25 Aprile, i membri del Collettivo Vittorini hanno rilanciato l’iniziativa degli hashtag, ma a cambiare non sono solo i volti dei giovani studenti, anche lo slogan con il quale hanno battezzato la nuova campagna: #STOPFASCISMOERAZZISMO.
Sono apparsi nuovamente sul web i giovani alunni del Liceo Vittorini per sponsorizzare la manifestazione che si terrà lunedì 25 Aprile a Napoli, in Piazza Mancini, al fine di portare in strada la voce di giovani, comitati, scuole, collettivi e di tutti coloro che gridano con forza no al razzismo e alle politiche discriminatorie attuate in Italia negli ultimi mesi. Un messaggio di pace e solidarietà che gli studenti del Vittorini, con l’ausilio di SAC (Studenti Autorganizzati Campani), hanno voluto lanciare tramite il social network Facebook, pubblicando le loro foto con il nuovo hashtag. Come loro, anche tutti i comitati, che da settimane stanno coordinando l’iniziativa.
Sarà altissima l’affluenza alla manifestazione del 25 Aprile, tantissimi saranno i giovani studenti guidati da SAC e KAOS, insieme alle associazioni Libera e StopBiocidio, che raggiungeranno la linea 1 della metro fino alla tratta di Garibaldi, per poi unirsi al resto del corteo. Forte la dimostrazione di solidarietà e vicinanza per gli studenti del liceo di via Domenico Fontana, nel mirino delle aggressioni di CasaPound: dopo gli episodi di febbraio infatti, che hanno tristemente portato alla cronaca gli atti di violenza di diversi giovani vicini a movimenti estremisti di destra contro ragazzi del liceo, sono continuate le intimidazioni, sempre all’ingresso dell’edificio scolastico, dove da giorni era affisso uno striscione che sponsorizzava la manifestazione del 25 Aprile. Proprio lo striscione, a detta di alcuni testimoni che si accingevano a entrare nel plesso, sembra sia stato brutalmente stracciato da 4 ragazzi in motorino. I presenti hanno riconosciuto i soggetti identificandoli tra gli aggressori dello scorso febbraio.
By Federica Mandara