Marano. In piazza gli studenti del liceo Segrè
MARANO DI NAPOLI – In data 5 maggio si è svolta la manifestazione organizzata dai ragazzi del Collettivo Studenti Autorganizzati Segrè di Marano, insieme ai ragazzi del S.A.C., Studenti Autorganizzati Campani. Oltre 500 studenti che sono partiti dall’ingresso dell’edificio scolastico situato in Via Arafat, attraversando le vie principali del paese fino alla Sede comunale. Rabbia e indignazione tra i partecipanti, che da mesi chiedono all’Amministrazione comunale risposte rapide e vere per far luce sull’incerto futuro del liceo Emilio Segrè.
Diverse le richieste dei rappresentanti degli studenti e del corpo docenti, tutte sottoscritte in un documento presentato all’Amministrazione comunale che, da febbraio scorso, avrebbe dovuto impegnarsi in seguito ai riscontri oggettivi per organizzare un piano di interventi ritenuti necessari, come riportato dallo stesso Atto comunale presentato alla dirigenza scolastica, al fine di mettere a norma l’intera struttura: impermeabilizzazione del suolo scolastico; ripristino della scala di emergenza sita in prossimità della scala esterna; coibentazione della zona del seminterrato.
Gli studenti lamentano la totale mancanza di interesse delle Autorità comunali, che sembra ancora non abbiano preparato un piano dei lavori. Ma a preoccupare i ragazzi e i docenti è anche l’imminente inaugurazione del nuovo plesso scolastico di Via Crispi a Mugnano, nel napoletano, che dovrebbe ospitare ben 13 sezioni del liceo maranese e con ciò decretare una volta per tutte la riduzione e lo smembramento di un polo scolastico, già da mesi sotto i riflettori per tristi episodi di incuria, e da sempre simbolo di aggregazione e coesione dell’intera area.
Durante il corteo, preceduto da diverse manifestazioni organizzate dallo stesso Collettivo, nei pressi dell’edificio comunale si è scatenata una lite tra manifestanti e forze dell’ordine. All’origine di tutto sembra ci fosse una lattina vuota lanciata da uno dei partecipanti, che avrebbe toccato il piede di uno degli agenti in presidio.
By Federica Mandara