Salute. Contro il dolore, più musica e meno anestetici
TORINO – In uno studio presentato al recente congresso Europeo della Società di Anestesia, “Euroanesthesia 2016” di Londra, è stata proposta la musicoterapia per ridurre l’ansia in pazienti sottoposti a chirurgia oculare elettiva in anestesia locale. Nel corso degli anni, numerosi studi hanno evidenziato i benefici della musicoterapia sia sulla riduzione del livello di ansia che sul dolore. Per Sedative Music si intende una musica lenta con 60-80 battiti al minuto, melodica con arpa, flauto, pianoforte, che può essere utilizzata come coadiuvante ai trattamenti farmacologici convenzionali pre e post-chirurgici.
“I pazienti sono sottoposti a circa 30 minuti di sedative music prima e dopo il trattamento. Il livello di dolore viene misurato con scale analogiche visuali da 1 a 10 dove a 1 corrisponde nessun dolore e a 10 il massimo dolore che il paziente percepisce. In molti casi si è evidenziata una significativa riduzione del dolore e in conseguenza l’abbattimento dell’uso di antidolorifici, riduzione dell’ansia e un notevole miglioramento della deambulazione”, questo è quanto sostenuto dal Dott. Camillo Fragliese, psicologo e musicoterapeuta con formazione presso l’Associazione Professionale Musicoterapisti di Torino, riconosciuta dalla Confederazione Italiana Associazioni e Scuole di Musicoterapia. “Purtroppo”, precisa ancora il dottore, “la musicoterapia non viene utilizzata nella pratica clinica, in quanto metodo scientifico attualmente non riconosciuto e codificato. La maggior parte delle volte è il paziente stesso a sentirne l’esigenza”.
L’ascolto di musica dopo un intervento chirurgico può essere considerato un metodo non invasivo, non farmacologico e poco costoso per ridurre l’ansia e il dolore nei pazienti che hanno appena subito un intervento chirurgico. In uno studio condotto presso l’Hospital Cochin di Parigi è stato valutato lo stato di ansia e dolore dei pazienti pre e post intervento. Dallo indagini è emerso che i pazienti che avevano ascoltato musica prima dell’intervento avevano necessitato di dosi inferiori di sedativi durante la procedura.
Che la musica riducesse i livelli di ansia e di stress era noto da tempo. Lo notiamo ogni giorno, incrociando decine di persone che giungono sul posto di lavoro con un paio di cuffiette e lo sguardo perso. “Queste recenti informazioni”, ha infine concluso il Dott. Fragliese, “posso far pensare a un utilizzo sempre più marcato della musicoterapia come coadiuvante al trattamento farmacologico convenzionale”.
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