S.O.S. Orientale, proteggi la tua Università
NAPOLI – L’Istituto Universitario “L’Orientale” cade letteralmente a pezzi. Le condizioni, che erano disagevoli per corpo docente e studentesco già da diversi anni, sono notevolmente peggiorate con la siglatura del Patto di Stabilità del Governo. Tale norma prevede infatti il ridimensionamento e la perdita del finanziamento per il DSU, Diritto allo Studio Universitario, attribuendo maggiori responsabilità economiche all’ADISU, Azienda per il Diritto allo Studio Universitario, che, per quanti sforzi possa impiegare, non può da sola farsi carico della gestione finanziaria degli atenei. In Campania, il caso dell’Orientale, risulta essere forse il più critico.
In seguito alla diffusione di alcune foto sul web, abbiamo raggiunto i responsabili della pagina Facebook S.O.S. Orientale, nella quale sono state pubblicate le immagini di una struttura fatiscente, maltenuta e vandalicamente deturpata. Abbiamo quindi approfondito l’argomento con l’admin della pagina Giuseppe Cerreto, membro rappresentante dell’ala studentesca del Nucleo di Valutazione dell’Orientale, il quale ci ha spiegato gli effetti dell’applicazione della nuova norma: «Le conseguenze sono molteplici, a cominciare dall’impossibilità dell’ateneo di pagare le imprese che gestiscono i servizi di vigilanza e di controllo nell’università. Ricordiamo l’episodio di due mesi fa, quando dei ladri sono saliti al quarto piano di Palazzo Giusso (Una delle sedi dell’Orientale, a Largo San Giovanni Maggiore – ndr), devastandolo e derubando indisturbatamente, o il caso delle baby gang che aggrediscono gli studenti fin dentro l’università».
Riguardo le aggressioni, ricordiamo che la vicenda ha preso piede esattamente un anno fa, quando studentesse indifese venivano picchiate per strada, nei pressi delle sedi universitarie, da gruppi di ragazzini annoiati. In quell’occasione gli studenti degli atenei napoletani si erano riuniti nel gruppo “Tuteliamoci” organizzando incontri con i responsabili del Comune di Napoli per prendere provvedimenti di prevenzione, sicurezza e tutela dei cittadini e degli studenti stessi. «Attualmente – specifica Cerreto – il gruppo Tuteliamoci è parte di LinkOrientale, un coordinamento autonomo degli studenti universitari, impegnato nella rappresentanza di studenti negli organi di ateneo. Altra problematica è la manutenzione delle apparecchiature elettroniche: computer e proiettori guasti, sistema audio compromesso. Infine, come si può vedere dalle immagini, manca la cura dei servizi igienico-sanitari e degli spazi comuni da parte delle imprese addette alle pulizie».
L’interesse comune dovrebbe essere quello di salvaguardare gli spazi riservati allo studio, preservare i luoghi in cui i ragazzi passano la maggior parte del proprio tempo, permettendo di usufruire di siti salubri e vivibili. Primi passi sono stati mossi da alcuni studenti dell’Orientale, grazie alla campagna Guerrilla Gardening che prevede la pulizia dei cortili dei palazzi, sedi dell’istituto, e la sostituzione della spazzatura con fiori e piante. Al momento l’iniziativa ha interessato il cortile di Palazzo Giusso e, considerato l’ampio successo, l’esperienza sarà ripetuta presso le altre sedi di Via Duomo, Via Mezzocannone e Via Marina. «Il messaggio che vogliamo lanciare – conclude il nostro interlocutore, Giuseppe Cerreto – è quello di avere cura degli spazi universitari, ma soprattutto di viverli, perché non si tratta di semplici luoghi di formazione ma anche luoghi di socialità, di partecipazione, di scambio culturale».
By Margherita Sarno