Razzismo USA. Black Lives Matter? Secondo Giuliani è espressione anti americana e razzista
WASHINGTON – Gli Stati Uniti sono sull’orlo di una crisi razziale. Continuano le manifestazioni contro le esecuzioni delle forze dell’ordine americane nei confronti degli afroamericani. All’indomani del rilascio di Deray McKesson, il leader del movimento “Black Lives Matter” (Le vite dei neri contano), fanno discutere le dichiarazioni dell’ex sindaco newyorkese Rudolph Giuliani.
E’ particolarmente turbolento lo scenario americano di questi ultimi giorni: una nazione in preda al razzismo, un tutti contro tutti. Questa mattina è stata diffusa la notizia del rilascio su cauzione di Deray McKesson, uno dei leader del movimento di protesta “Black Lives Matter”, arrestato sabato insieme ad altre 130 persone con l’accusa di aver ostruito la strada di Baton Rouge, in Louisiana, dove martedì scorso era stato ucciso l’afroamericano Alton Sterling per mano di 2 poliziotti. L’attivista ha denunciato che sono state le forze dell’ordine, come spesso accaduto in queste circostanze, a provocare i manifestanti nelle loro pacifiche dimostrazioni, così da creare condizioni di tensione da sfruttare a soddisfacimento dei propri interventi.
In questo clima, con l’uccisione di un terzo afroamericano in una settimana, avvenuta a Houston; e la strage di Dallas, dove a perdere la vita sono stati 5 poliziotti, si inseriscono le dichiarazioni rilasciate da Rudolph Giuliani, ex sindaco di New York in carica tra il 1994 e il 2001, ospite del programma “Face the Nation” della CBS, che rincara la dose invece di allentare il clima di tensione. L’ex sindaco ha infatti detto che i genitori dovrebbero insegnare, come farebbe lui stesso da padre, il rispetto per le forze di polizia. Piuttosto, il vero pericolo per i giovani afroamericani sarebbe rappresentato da altri ragazzi di colore: “C’è troppa violenza nella comunità nera. Un nero morirà nell’1% dei casi nelle mani della polizia e nel 99% per mano di un civile, il più delle volte un altro nero”, ha sostenuto l’ex primo cittadino, senza tuttavia citare la fonte di questi dati statistici, e continuando: “Le vite dei neri contano, le vite dei bianchi contano, quelle degli asiatici e degli ispanici. Questo è anti americano e razzista”.
Verrebbe da chiedersi perché la percezione di vulnerabilità degli afroamericani di fronte alle armi della polizia sia così alta, tanto da far nascere movimenti di protesta, se tutto questo pericolo non sussiste.
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