Musica. Il concerto “Jesce sole” di Antonella D’agostino all’Arts Cafè, in onore del Maestro De Simone
NAPOLI – Sabato 23 luglio dalle ore 21:00 il locale Arts Cafè, situato a Napoli in Via San Giuseppe Dei Nudi 9, ospiterà Antonella D’agostino, l’inimitabile voce della celebre “La Gatta Cenerentola” del Maestro Roberto De Simone, in occasione del quarantennale dello spettacolo del 1976 e per intrattenere gli spettatori con un vasto repertorio di musica napoletana. Il concerto si intitola “Jesce sole” e sarà preceduto da una cena.
Il locale, situato in pieno centro di Napoli a pochi passi dal Museo Nazionale, è la sede dell’Associazione Internazionale C.T.S., il Centro Teatro Studi di Napoli di Ciro Giorgio, attore, cantante, regista impegnato nell’attività teatrale fin da bambino: fu il piccolo Peppeniello della celebre versione di “Miseria e Nobiltà” con Nino Taranto, Dolores Palumbo e Luisa Conte. Il locale si trova all’interno del palazzo settecentesco Francesco Solimena.
L’Associazione Internazionale C. T. S. raccoglie continuamente attorno a sé artisti della cultura partenopea, con l’intento di valorizzare e salvaguardare l’arte popolare e di riportare sulla scena tradizioni storiche della nostra cultura. La cantante attrice Antonella D’Agostino infatti eseguirà durante la serata i brani più famosi del suo repertorio e ad accompagnarla sarà il trio musicale formato da Vittorio Cataldi al violino, Giovanni Dell’aversana alla chitarra e Gianluca Mirra alle percussioni. Sarà inoltre presente anche il gruppo “Accademia Vesuviana Tradizioni Etnostoriche”, il quale si esibirà suonando una serie di canzoni classiche di produzione compresa tra il 1200 e oggi.
Per l’occasione abbiamo intervistato la cantante Antonella D’Agostino.
I suoi rapporti con il Maestro De Simone?
«Roberto è una persona eccezionale, un genio indiscusso. È un uomo che ama la verità e che si batte affinché l’arte e il teatro occupino un ruolo importante in questa città. Io lo stimo molto come persona e come artista. Siamo rimasti in ottimi rapporti.»
Le sue sensazioni legate allo spettacolo “La Gatta Cenerentola”?
«Lo spettacolo debuttò al Festival di Spoleto nel 1976. Ha lasciato in me dei ricordi bellissimi e mi ha arricchito molto anche dal punto di vista professionale. L’opera all’epoca si presentava come una sorta di rivoluzione musicale, la quale abbandonava i classici stilemi della canzone napoletana romantica per ritrovare, attraverso suoni più arcaici, la storia del popolo napoletano. Grazie a Roberto De Simone abbiamo tutti appreso un nuovo modo di fare teatro, che coinvolge musica, gestualità, linguaggio, dando lustro alla città di Napoli e restituendole un posto d’onore nella creatività internazionale. Sul set c’era una bellissima atmosfera.»
Cosa ricorda in particolare dell’esperienza?
«Tanto duro lavoro, ma anche tanto divertimento. È bello poi sapere che la gente continua a ricordare e apprezzare. Ultimamente mi è capitato un episodio che mi ha lasciato sorpresa: una sera una signora mi è corsa incontro, baciandomi la mano e ringraziandomi. Non me l’aspettavo, mi sono emozionata.»
Quanto è importante avere la conferma che il duro lavoro è ricompensato?
«Tantissimo, è gratificante soprattutto sapere di essere stati in grado di aver trasmesso le proprie emozioni e sensazioni allo spettatore.»
Un consiglio ai giovani che vorrebbero intraprendere questa carriera?
«Ciò che è importante è l’umiltà e la costanza. Restare sempre con i piedi per terra e lavorare con passione, perseveranza e pazienza.»
Spettacolo imperdibile dunque, un’opportunità di conoscere artisti la cui fama è nota in tutto il mondo, ascoltando i suoni di una Napoli popolare e folkloristica.
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