Salute. A Napoli “Con la cannabis si cura”
NAPOLI – Il 20 luglio alle ore 18:00 davanti Castel dell’Ovo si è tenuto il Flash Mob “Con la cannabis si cura”, attraverso cui i partecipanti hanno voluto porre all’attenzione della Regione Campania l’attuazione della legge in materia della cannabis a scopo terapeutico, entrata in vigore il 30 novembre 2015 con il decreto del Ministero della Salute del 9 novembre e che la Regione non ha ancora attuato.
Il Flash Mob è stato organizzato dal Comitato “Con la cannabis si cura”; Centro sociale Insurgencia; Sert di Secondigliano, rappresentato da Stefano Vecchio; artisti come Valerio Jovine, Massimiliano Jovine dei 99 Posse, Libera Velo ed è stato supportato da un gran numero di cittadini che si sono ritrovati sul lungomare.
La manifestazione ha visto anche la partecipazione del Sindaco di Napoli Luigi de Magistris, della Consigliera comunale Eleonora De Majo e Laura Bismuto, e del Presidente della terza municipalità, Ivo Poggiani. Per l’occasione é stata creata una scenografia alzando dei cartelli verdi, formando un tappeto che servirà per un video diffuso prossimamente in maniera virale, per lanciare un successivo messaggio che circoli in rete, ma che vada oltre la pagina facebook dedicata alla causa.
Durante la manifestazione abbiamo raccolto la testimonianza di un giovane del comitato “Con la cannabis si cura”, affetto da una patologia neurologica che cura appunto con la cannabis: «Mi sono ammalato di una patologia neurologica a 17 anni e ho fatto per 10 anni cure tradizionali. Quando andavo dai neurologi loro mi chiedevano se stavo meglio, ma io ho una farmaco resistenza. Circa il 25% delle persone con la mia patologia sono resistenti ai farmaci. I farmaci tradizionali mi stavano mangiando un pezzetto di cervello. Nel 2001, guardando una puntata del programma di inchiesta Report, ho scoperto la sperimentazione dell’uso terapeutico della cannabis. Durante la trasmissione furono intervistati due ragazzi che si erano ammalati da piccoli e per la loro patologia avevano accantonato le terapie tradizionali e avevano iniziato a fare uso di cannabis. Quindi io dal 2001, avevo 25 anni, ho buttato via le medicine allopatiche e ho iniziato a fare uso di cannabis. Sono andato a studiare a Londra per due anni e in quel periodo ho fatto solo uso di cannabinoidi, scoprendo su di me che questa terapia ha avuto effetti positivi. Ho dovuto riconoscere che l’uso della cannabis, ma sottolineo, quella naturale e non quella che viene dallo spaccio della malavita che fa malissimo, ha degli effetti terapeutici su determinate malattie». Ricordiamo che il dosaggio del THC (delta9-tetraidrocannabinolo) per uso terapeutico è tale che non derivino effetti psicotropi. Con la cannabis terapeutica si curano infatti i dolori da tumore, la SLA, la sclerosi multipla, alcune forme di epilessia resistenti ai farmaci.
Il 25 luglio verrà discusso un testo di legge per la legalizzazione della cannabis in Italia, su un testo di legge presenato un anno fa dal Senatore e sottosegretario degli Esteri, Benedetto Della Vedova, dove si prevede la produzione di cannabis per medicine e scopi terapeutici, in cui è consentita la vendita all’interno di un regime di monopolio statale e dove è punito lo spaccio.