Nessuno con Salvini. Gli “sporchi fini” della politica del Nord
NAPOLI – Secondo l’Istituto di ricerca e statistica Coesis Research, il nuovo movimento politico creato da Matteo Salvini per conquistare i voti degli elettori meridionali sarebbe già tra il 2% e il 5%.
La Lega Nord della “padania indipendente” cela i suoi progetti per il Sud dietro un logo azzurro, il colore del cielo di Napoli, e la scritta “Noi” in giallo, un altro colore che ricorda le splendide giornate di sole delle città meridionali. Ma l’indipendenza è una cosa seria e al riguardo abbiamo chiesto al Professore Vincenzo Gulì, giornalista, economista e Presidente dei Neo Borbonici Attivisti, di chiarirci le reali intenzioni di questo nuovo e imprevisto interesse della politica del Nord nei confronti dei cittadini dell’Italia meridionale.
Professore Gulì, “Noi con Salvini”?
«Il nuovo segretario della Lega Nord ha improvvisamente cambiato strategia politica accantonando la bianco-verde bandiera della padania e persino il nome stesso di questa fantasmagorica nazione. L’obiettivo dichiarato è l’espansione a Sud per riportare il suo partito ai numeri necessari per governare. Ciò grazie al favore della disaffezione crescente dell’elettorato meridionale verso i partiti maggiori che si sono alternati al potere in questi ultimi tempi con una costante politica anti-sud.»
Le speranze di successo di questo movimento?
«Due errori di fondo condurranno questo progetto ineluttabilmente al fallimento. Il primo è che ormai i termini “sud” e “meridionale” sono stati finalmente rigettati dal sentimento orgoglioso germogliato riscoprendo le radici dei discendenti del popolo duosiciliano. Quindi per lui scendere oltre il Tronto e il Garigliano è andare nelle regioni della Bassa Italia, mentre si tratta sempre di invasione di un territorio che oltre 150 anni di colonizzazione non sono riusciti a far diventare “schiavo di Roma”. E’ pur vero che, in tale nefasto periodo, i venduti ai padroni stranieri, i famosi ascari d’imperialistica memoria, sono sempre più ringalluzziti, specialmente dai soldi settentrionali in questa crisi che ci attanaglia. Ma costoro sono riconosciuti ed eiettati dal tessuto sociale locale che non vuole più essere sfruttato. Il secondo errore attiene alla sottovalutazione dei fenomeni indipendentisti e identitari diffusi ormai dappertutto in quella che un tempo fu la grande Nazione delle Due Sicilie. Già si sono verificati spontanei episodi di contestazione ai leghisti al primo loro apparire da queste parti. Se la Lega vorrà veramente tentare di intrufolarsi da noi potrebbe trovare un’opposizione organizzata che funzionerebbe da boomerang per i suoi sporchi fini.»
Ecco, quali sarebbero i fini?
«E’ proprio sugli scopi di questa ennesima calata barbarica dal nord che bisogna riflettere e compattarsi. La Lega nacque e si sviluppò solo a parole per l’indipendenza padana perché nei fatti ha perseguito e realizzato il piano di deviare stabilmente l’asse della politica italiana verso la stella polare, senza nemmeno più contrasti nei parlamentari meridionali, inibiti dal terrore della spaccatura dell’atomo Italia, ritenuto costituzionalmente indivisibile. Pertanto non è per alleviare il sud che essa lo guarda con bonomia e maggiore ipocrisia, bensì per convogliare il malcontento locale su una strada che lo condurrà alla rovina totale, come i topi del pifferaio di Hamlin.»
Opposizione dura quindi?
«I Neo Borbonici Attivisti saranno vigili e pronti per evitare questo sfacelo; non facendo concioni senza azioni consequenziali ma disposti, come dimostrato in passato, ad ogni intervento idoneo a svegliare quanti ancora sono assopiti all’ombra del funesto tricolore.».