Libri. Erri De Luca al MANN per “La natura esposta”
NAPOLI – Lunedì 5 settembre, circa 500 persone erano presenti al Museo Archeologico Nazionale di Napoli per la presentazione dell’ultimo libro dello scrittore e giornalista Erri De Luca: “La natura esposta“, edito da Feltrinelli e uscito nelle librerie in data 1 settembre. Immigrazione, accoglienza, sacre scritture, la più profonda e ‘nuda’ umanità del suo ultimo libro sono stati i temi affrontati dall’autore in una conversazione con i suoi ammiratori.
L’affetto per il giornalista e scrittore partenopeo Erri De Luca è stato manifestato nel pomeriggio di ieri dalle circa 500 persone che si sono contate al MANN, per la presentazione dell’ultimo libro dell’autore. Per assistere alla presentazione del suo ultimo racconto, così preferisce definirlo, polemizzando riguardo il fatto che è venuto a sapere solo “dalla fascetta del libro che si tratta di un romanzo”, tantissimi curiosi e sostenitori erano in fila a partire dalle ore 16:30, in attesa di ritirare il ticket gratuito per l’accesso alla sala del Toro Farnese. All’evento sono accorse anche importanti personalità come il Cardinale Crescenzio Sepe e il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris che, cinto dai microfoni dei giornalisti, ha detto: “Non posso non sottolineare la forza politica delle posizioni di Erri De Luca: una posizione contraria, dissonante, anche di fronte al pensiero unico, certe volte, degli altri intellettuali”.
Tangibilmente sensibile ai temi immigrazione e accoglienza, Erri De Luca si è speso subito al riguardo: “Siamo contemporanei della peggiore trasmigrazione, del peggiore trasporto di esseri umani da un continente all’altro. Ne ascoltiamo tutti i giorni dentro le nostre cronache. Viaggiavano meglio gli schiavi deportati dall’Africa verso le Americhe, gli schiavi della grande razzia di forza lavoro gratuita. Perché viaggiavano meglio quelli, trasportati nelle stive delle navi a vela? Viaggiavano meglio perché erano merci che dovevano arrivare alla consegna: bisognava che arrivassero in condizioni decenti per essere vendute; era merce che andava pagata alla consegna, perciò bisognava che fosse presentabile. Quelli di adesso no! E’ il carico che può essere disperso, che può essere perso prima, pagato prima, ha già incassato il suo prezzo. A me il primo verbo che viene in mente non è accogliere, ma raccogliere. Raccogliamo. Un grande raccolto che non abbiamo seminato noi, che non abbiamo fatto crescere noi: un immenso raccolto di vite, spesso ben educate, con un alto livello di istruzione, che si spostano dai loro territori con questo biglietto unico di sola andata. C’è un’immensa dispersione di queste vite. C’È UN VERSO DI QOHÈLET CHE DICE: “MANDA IL TUO PANE SOPRA I VOLTI DELLE ACQUE”. E’ UN GESTO DI GENEROSITÀ PURISSIMA: MANDARE IL PANE SENZA NEANCHE SAPERE DOVE VA A FINIRE, MAGARI LO PERDERANNO PER STRADA. “POICHÉ IN MOLTI GIORNI LO RITROVERAI”, DICEVA ANCORA IL VERSO. NEL CONTRACCAMBIO STREPITOSO QUEL SIMBOLO PANE NON TI VERRÀ RESTITUITO COSÌ, MA “MOLTE VOLTE IN MOLTI GIORNI”, PERCHÉ IL GESTO DI GENEROSITÀ TI SARÀ RESTITUITO IN MANIERA INNUMEREVOLE. SULLA SUPERFICIE DELLE ACQUE C’È UN’IMMENSA FOLLA DI PANE, DI VITE, E RACCOGLIERLE VUOL DIRE CHE SARÀ RESTITUITa “IN MOLTI GIORNI”.
La definisce “una storia delicata” quella del suo ultimo racconto, una nudità riproposta come origine delle rappresentazioni della crocifissione. Tale esecuzione, spiega l’autore partenopeo, incorporava per i condannati un supplemento a quel supplizio: la nudità più totale. Nudità che spoglia di qualsiasi cosa, che rende vulnerabili come null’altro. Le condizioni del Cristo, che il giovane restauratore del racconto deve spogliare del panneggio voluto dai secoli più recenti, sono quelle in cui il protagonista deve contrarsi, per ritrovarsi completamente calato nel lavoro che gli è stato commissionato e affrontare i segreti e le scoperte che si celano dietro quel con-tatto.
Dopo una breve introduzione, come nelle intenzioni di Erri De Luca si è lasciato spazio a quella che, seppur nei limiti rappresentati dall’esorbitante numero di presenti, voleva essere una vera e propria conversazione con l’autore, offrendo quindi la possibilità al pubblico di rivolgergli domande. Tanti sono stati gli interventi, carichi di ammirazione ed entusiasmo. Al termine della presentazione, intorno alle ore 19:00, Erri De Luca ha espresso la sua disponibilità ad autografare copie dei suoi libri fino alla chiusura del museo.
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