Scolarizzazione. Save the Children apre un Punto Luce a Potenza
POTENZA – Si è svolta nella mattinata del 21 settembre, nel quartiere Poggio Tre Galli di Potenza, in Basilicata, l’inaugurazione del nuovo “Punto Luce” di Save the Children, sorto per far fronte alle problematiche relative all’indice di povertà educativa della regione, evidenziato dal rapporto “Liberare i bambini dalla povertà educativa: a che punto siamo?” dell’associazione omonima.
Il dato su cui l’attenzione si è focalizzata maggiormente è stato la limitata presenza sul territorio di servizi dedicati all’infanzia: quasi inesistenti nella regione asili nido e servizi integrativi per i bambini di età compresa tra 0 e 2 anni, solo il 7%; così come i servizi mensa; e le fatiscenti infrastrutture adibite a luogo di istruzione, incapaci di adempiere allo scopo educativo per cui sono nate.
Molta preoccupazione sui dati relativi ai tassi di competenza raggiunti dai ragazzi, alla soglia dei quindici anni: solo il 21% di loro infatti riesce a raggiungere il grado di competenza minima nella lettura; e il 31% quelli che superano la soglia di competenza minima nel calcolo matematico. Il rapporto inoltre, avvalendosi delle indagini PISA-OCSE, evidenzia i limiti imposti all’educazione dei minori nel campo delle competenze digitali, in quanto le scuole della regione non sono ancora dotate di una connessione internet in grado di raggiungere velocità adeguate ai programmi didattici.
La povertà educativa della regione è in stretto rapporto con il quantitativo di ragazzi tra i 15 e i 29 anni che non frequentano alcun istituto di educazione superiore, né hanno un impiego (NETT: Not in Education, Employment or Training). Nonostante questo, la Basilicata vanta un tasso di dispersione scolastica minore di quello della media italiana, fissato al 15% contro il 12% lucano, e questo permette alla regione di tendere verso la soglia massima fissata dall’UE: 10% nel 2016, con un programma a lungo termine che porti progressivamente la soglia al 5% in vista del 2030.
Altro valore che evidenzia un margine di positività è il numero di scuole che offrono il tempo prolungato, di cui il 60% delle scuole secondarie di primo grado difetta in Italia, mentre per la regione Basilicata il quantitativo è solo del 49%. Questi dati, seppur positivi, non bastano ad arginare la povertà educativa, causata anche dalla mancanza di stimoli provenienti dal contesto extra scolastico: allarmante a questo proposito il tasso di minori lucani che nell’arco del 2015 non hanno visitato musei o siti archeologici, non sono andati a teatro, né hanno svolto attività sportive e letto libri di qualsiasi genere. Le istituzioni potentine hanno deciso di arginare il problema stanziando un 1.600mila euro per l’edilizia scolastica e gli asili nido e una somma di 500mila euro per le aree attrezzate per lo sport e il tempo libero.
Il Punto Luce potentino va ad aggiungersi ai diciotto già esistenti in undici delle regioni italiane, nell’ambito del progetto “Illuminiamo il Futuro”, presentato nel 2014, e si presenterà come centro di aggregazione infantile e giovanile in un quartiere in cui la densità educativa è molto alta, con l’intento di diventare occasione di studio, svago, attività laboratoriali e culturali a titolo gratuito.
Così come in altre città italiane, esso sarà per i ragazzi tra i sei e i sedici anni un luogo di ricreazione attraverso attività culturali e sportive, ma soprattutto spazio di studio in cui sia vivo l’invito alla lettura e l’acquisizione di competenze informatiche, al fine di avvicinarli a un approccio alle nuove tecnologie e all’uso consapevole dei social network.
By Zaira Magro