NASA: un 2014 ‘spaziale’
HOUSTON – Attraverso un’inserzione pubblicata sul proprio sito web, la NASA ripercorre le tappe delle proprie attività spaziali nel 2014.
L’avvicinarsi del 2015 ha spinto anche la NASA, National Aeronautics and Space Administration, a tirare le somme dell’anno trascorso. Secondo quanto riportato sulla pagina web ufficiale, l’Amministratore dell’agenzia governativa statunitense, Charles Bolden, si è così espresso in merito all’ormai concluso percorso annuale: “Abbiamo continuato a fare grandi progressi nel nostro viaggio verso Marte quest’anno, aggiudicandoci contratti con compagnie americane che faranno tornare i lanci di voli spaziali di umani nel suolo degli Stati Uniti, avanzando lo sviluppo della tecnologia spaziale e completando con successo il primo volo di Orione, il prossimo veicolo spaziale in cui i nostri astronauti viaggeranno”. Dunque sembra che per la Nasa il 2014 sia stato un anno ricco di scoperte scientifiche e di studi sull’Universo, grazie anche allo sviluppo di tecnologie mirate a rendere i viaggi aerei più efficienti e più ecologici.
La fine del 2014, inoltre, vede superare il traguardo dei due decenni trascorsi da una missione della NASA chiamata Wind, lanciata il 1° novembre 1994 per analizzare il flusso di particelle provenienti dal Sole, ossia il vento solare, determinandone l’impatto sulla Terra: grazie all’OSSERVAZIONE DI PARTICELLE OGNI 3 SECONDI, ACCOMPAGNATE DA 11 MISURAZIONI MAGNETICHE AL SECONDO in vari punti intorno al nostro pianeta, Wind vanta la più minuziosa e precisa osservazione del vento solare tra i veicoli spaziali. Essa fu affiancata nel 1997 da un altro sistema di monitoraggio del vento solare, ACE, Advanced Composition Explorer, che oltre a misurare le proprietà del vento solare in arrivo sulla Terra, dava agli scienziati informazioni circa le più intense eruzioni del sole, come le espulsioni di massa coronale, che possono comprimere la magnetosfera, la parte più esterna dell’atmosfera terrestre, al punto da spingere i satelliti artificiali al di fuori della bolla protettiva, esposti alla radiazione solare, e causando talvolta l’innesco di intense vibrazioni all’interno della magnetosfera stessa che, a sua volta, induce sovratensioni nelle reti elettriche sulla Terra.
Si conclude un ciclo per la NASA, ma solo per dare inizio a un nuovo percorso. Infatti, come scrive David Weaver, amministratore dell’Ufficio delle Comunicazioni, “Il 2015 promette di essere un anno eccitante per la NASA poiché persegue l’ambizioso programma spaziale nazionale”.
By Miriam Lanzetta