Napoli. La visita guidata al Teatro San Carlo, patrimonio dell’Umanità
NAPOLI – Sabato 22 ottobre, oltre 100 teatri italiani hanno inaugurato la prima edizione della Giornata del Teatro, annunciata dal Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini: l’open day nazionale dei teatri si è svolta in data unica con visite guidate, spettacoli teatrali, concerti e opere liriche. A Napoli tante strutture hanno aderito all’iniziativa, tra loro la più importante è sicuramente il Teatro San Carlo, Patrimonio dell’Umanità, che per l’occasione ha consentito una visita guidata gratuita.
Il sogno più grande di Carlo III di Borbone era costruire un Teatro: il San Carlo sin dagli inizi dell’800 è considerato il tempio della musica, il più ampio e antico Teatro d’opera d’Europa. E’ stato costruito nell’ottobre del 1737 da Angelo Carasale, ben 41 anni prima della Scala di Milano, oltre 50 anni prima della Fenice di Venezia. Il 4 novembre 1737, in concomitanza con l’onomastico del sovrano, fu messa inscena la prima rappresentazione, dopo otto mesi di lavoro.
Le prime poltroncine vennero aggiunte alla fine del ‘700 ed erano dotate di schienali pieghevoli e chiudibili, con serrature che solo il proprietario della chiave poteva utilizzare. I palchi appartenevano alle famiglie nobili, che già durante la costruzione cercavano di accaparrarsi quello più vicino al palco reale. In ogni parete laterale dei palchi c’era uno specchio, ancora oggi presente per tradizione: gli specchi, con un gioco di riflessi, avevano la funzione di controllare l’arrivo del Re. In sala i candelabri erano più di 500, posizionati davanti agli specchi, ciò aumentava il riflesso della luce.
Re Carlo fece costruire un passaggio segreto che collegava l’appartamento reale al Teatro, per raggiungere la struttura velocemente e in qualsiasi momento. Ma il successo degli spettacoli era deciso dal pubblico del loggione: negli ultimi piani infatti non ci sono gli specchi, si applaudiva soltanto se veramente si apprezzava lo spettacolo. Al riguardo, l’intervallo tra gli atti dell’opera messa in scena era una buona occasione per presentare nuovi spettacoli e nuovi compositori, tale iniziativa portò alla creazione di interi spettacoli di balletto, consentendo la nascita al San Carlo della più antica scuola di danza d’Italia, nel 1812.
Il 12 gennaio 1817 il teatro venne nuovamente inaugurato: in seguito a un incendio, Re Ferdinando IV ordinò ad Antonio Niccolini di ricostruirlo.
Il soffitto del Teatro San Carlo è una tela di canapa di 500 metri quadri, dove sono dipinti i più grandi poeti del mondo. Oltre il soffitto c’è un immenso tamburo con funzione di cassa di risonanza.
La decorazione a rilievo delle balaustre sono ispirate all’antichità di Ercolano e le scanalature sulle colonne accoglie e trattiene il suono, poiché sulle superficie lisce scivolerebbe e ci sarebbe un riverbero del suono. La buca per l’orchestra venne inventata dall’architetto francese Leodux nel ‘700, ma il musicista compositore Richard Wagner ne perfezionò l’uso: il “Golfo mistico” del Teatro San Carlo è uno spazio magico da cui la musica rifluisce e sale verso l’alto, dove il suono arriva più nitido e chiaro, dove l’orchestra si nasconde senza distrarre gli spettatori concentrati sulla scena.
By Chiara Arciprete