Lituania: un altro ‘pollo’ in Eurozona
BRUXELLES – Il 2015 finanziario inizia festeggiando l’ingresso nell’Eurozona di un altro ‘pollo da spennare’: la Lituania con i suoi 3,3 milioni di abitanti. Da oggi infatti l’euro, creato nel 1999 ma in circolazione dal 2002, sarà utilizzato in 19 Paesi europei.
La Lituania che, come dichiarato dal Governatore della Banca Centrale Europea Mario Draghi, “Ha adottato misure eccezionali in tempi difficili per raggiungere gli obiettivi necessari per entrare nell’Euro”, sostituirà progressivamente la sua moneta nazionale, la Lita, cedendo la Sovranità monetaria a favore del governatorato finanziario europeo. Secondo Draghi, di questo “ne beneficerà l’Eurozona, ma anche la Lituania”: il cambio sarà di 1 euro contro 3,45289 Lita.
Ricordatevi queste ‘ultime parole famose’ del Governatore della BCE, ma soprattutto questi dati, che probabilmente sono destinati a calare: attualmente il PIL della Lituania, il prodotto interno lordo, gode di un tasso di crescita tra i più alti d’Europa, nel 2014 ha infatti registrato un +2,7%, ma secondo le stime di Bruxelles dovrebbe segnare ancora un + 3,1% nel 2015. Il Paese baltico ha un debito pubblico del 41,3% e una disoccupazione in calo all’11,2%, dall’11,8% del 2013. Quindi attualmente cresce il PIL e cala la disoccupazione, tra un anno verificheremo la precisione di queste stime economiche.
Da notare che la Lituania, ancor prima di entrare ufficialmente nell’Eurozona, è stata ‘militarizzata’ a metà dicembre 2014 dalle Forze armate degli Stati uniti d’America attraverso l’operazione “Atlantic Resolve”.