Napoli. Il Parco Vergiliano, patrimonio culturale part-time
NAPOLI – Il parco Vergiliano, gioiello della cultura partenopea sito nella zona di Piedigrotta, è spesso impossibile da visitare per i turisti e per gli stessi napoletani. Le improvvise chiusure della struttura non sono mai previamente segnalate sul sito ufficiale, costituendo di fatto un grave disservizio. Questa situazione è riconducibile a una massiccia diminuzione del personale e a un orario invernale di visita troppo breve, entrato in vigore da poco meno di un mese.
La città di Napoli vanta una numerosa presenza di siti di grande rilevanza culturale. Il parco Vergiliano è sicuramente annoverato tra essi, ma purtroppo quest’area non riceve la pubblicità che meriterebbe. Immerso nel verde e dotato di un impareggiabile belvedere, è dimora delle tombe di due delle icone più importanti della storia della letteratura: Virgilio e Leopardi.
Probabilmente, a causa della scarsa visibilità nella quale riversa questo luogo grondante di fascino e cultura, gli orari per la stagione invernale sono stati ridotti a sole 4 ore e 50 minuti giornalieri, e alla riduzione di orario si somma l’inadeguatezza del numero delle persone che vi prestano servizio. Fonti interne alla gestione del sito culturale ci hanno rivelato che da quando quest’ultimo è passato dal polo del Palazzo Reale a quello del parco della Floridiana, sotto la direzione della Dott.ssa Capobianco, è stato messo in pratica un restyling organizzativo che ha comportato un imponente trasferimento di risorse umane, appunto dal Vergiliano alla Floridiana, in modo da garantire, anche se in precaria misura, l’apertura dei due complessi contemporaneamente. Quindi la mole di lavoro risulta eccessiva se comparata al personale. Il tutto ha generato un disservizio.
Più volte nel corso della fascia oraria invernale abbiamo tentato di visitare il parco, ma ci siamo imbattuti in chiusure estemporanee non previamente annunciate mezzo web. Al primo impedimento d’accesso la causa è stata attribuita alla pericolosità degli alberi mossi dal vento. Il secondo rifiuto è stato giustificato dalla pericolosità del sentiero bagnato a causa della pioggia. Nelle varie circostanze ci siamo trovati in compagnia di turisti che hanno rivolto le proprie lamentele verso il personale addetto alla custodia e manutenzione del posto, accusando un disservizio non comunicato e parole non lusinghiere verso l’amministrazione di questa sede.
E’ una grave perdita per la vita turistica della città partenopea. Breve apertura, non sempre garantita, di una meta cruciale del patrimonio artistico e culturale italiano.
By Ernesto Gagliotta