Salute. Pelle secca? Non serve bere molto
MILANO – Il fenomeno della pelle secca è in continua crescita, sia per l’aumento dell’età media che per la diffusione della cosiddetta dermatite atopica. Si stima che ne soffra circa il 15-20% della popolazione italiana (AA.VV. in European Journal of Dermatology; AA.VV. in American Journal of Clinical Dermatology 2013). Per quanto riguarda la causa dell’età media, ciò determina una graduale riduzione della produzione di sebo; mentre per la dermatite atopica si tratta di un’alterazione della funzione di barriera dell’epidermide, a causa della quale la cute diventa più permeabile, perdendo acqua e risultando secca, nonché più esposta alla penetrazione di sostanze esterne potenzialmente dannose. A tale riguardo abbiamo ascoltato il Dott. Massimo Morelli, Specialista in Dermatologia e Venereologia di Milano.
Cosa si intende per pelle secca?
«Nel linguaggio comune si definisce “secca” una pelle carente di lipidi cutanei, dall’aspetto sottile e fragile, che appare visibilmente poco elastica, disidratata e desquamata. Pur non essendo del tutto corretta dal punto di vista scientifico, la definizione di pelle secca è oramai accolta anche nell’ambito medico-dermatologico, dato che rende bene l’idea delle caratteristiche peculiari di questo disturbo cutaneo. La pelle secca è una pelle il cui film protettivo, costituito da una combinazione di acqua e sostanze grasse (il sebo) è indebolito a causa di una riduzione del sebo e di un’alterazione del film idrolipidico presente sulla superficie della pelle, con conseguente disidratazione. La mancanza di sebo, associata alla perdita d’acqua, fa sì che la pelle appaia secca, sensibile e predisposta alle irritazioni. Inoltre essa appare particolarmente fragile e subisce facilmente le aggressioni esterne, soprattutto da parte del freddo e dell’inquinamento. In questi casi si avvertono spesso sensazioni sgradevoli come quella della pelle che ‘tira’ o di prurito; o la pelle può apparire squamosa e rugosa, assumendo il tipico aspetto di pelle di ‘coccodrillo’; o presentare delle imperfezioni come rossori o piccole desquamazioni cutanee.»
Quali sono le cause?
«Le cause della pelle secca variano in funzione delle persone e i principali fattori sono rappresentati dalle condizioni climatiche ambientali (variazioni di temperature, aria secca, umidità, ecc.), il riscaldamento domestico in inverno, l’esposizione al vento e al sole, nonché l’inquinamento. Anche i bagni caldi troppo frequenti e l’utilizzo di saponi tradizionali (alcalini) rendono più fragile lo strato protettivo della pelle, che privato dell’acqua si secca e si disidrata. Un’altra causa di inaridimento della pelle è rappresentato dall’età: con il tempo l’epidermide diventa naturalmente più secca. La pelle secca può essere infine una caratteristica ereditaria, perché alcune persone posseggono per cause genetiche meno lipidi nello strato esterno della pelle. Il caso delle pelli nere è esemplare, si tratta di un tipo di pelle povera di ghiandole sebacee, che tende quindi a essere particolarmente secca.»
In che modo viene trattata?
«Il segreto per curare efficacemente la pelle secca risiede nel suo trattamento quotidiano, che deve prevedere la detersione giornaliera, la purificazione tramite esfolianti delicati che aiutano a eliminare le cellule morte fungendo da apripista, per la veicolazione in profondità di principi utili all’idratazione cutanea e l’applicazione di idratanti specifici. La detersione corretta è fatta con detergenti delicati e poco schiumogeni, che non asportino il film idrolipidico già alterato ed evitino il senso di stiramento causato da sostanze troppo forti. I prodotti utilizzati devono essere ben tollerati e privi di profumazione. Per una corretta detersione sono da ritenersi amici i detergenti oleosi apportanti un elevato tenore lipidico; idratanti che contengano quelle sostanze che compongono il fattore idratante naturale della pelle come amminoacidi, urea e zuccheri; agenti sebo-restitutivi a base di acidi grassi insaturi (colesterolo, cerebrosidi e glicolipidi) per combattere i fenomeni di disidratazione e ispessimento dello strato corneo; alfa-idrossiacidi ovvero acidi organici che includono acido lattico, glicolico, malico, tartarico, citrico, gluconico, mandelico, salicilico; urea, sostanza naturale presente normalmente sulla pelle, inodore e incolore, aumenta la capacità di mantenere il giusto grado di idratazione cutanea e ridurre l’eventuale prurito; rimedi naturali come il miele o l’olio di borragine, collagene, burro di karitè.»
In quali casi si interviene?
«Il fenomeno della desquamazione interessa il primo strato della pelle, quello più esterno, ed è visibile a occhio nudo. Spesso è accompagnato da prurito e screpolature, che possono nei casi peggiori divenire fissurazioni e ragadi dolorose. Queste ultime le osserviamo soprattutto su piedi, labbra, zona genitale e perianale.»
Quanto dura un trattamento?
«Non esiste una risposta univoca, ogni paziente è a sé. La secchezza cutanea può comparire solo in alcuni periodi, accompagnare delle dermatosi cutanee o essere un “marker” caratteristico di quell’individuo e quindi perdurare nel tempo.»
Ci può raccontare un aneddoto che ricorda con particolare simpatia?
«Ricordo con simpatia di aver ‘salvato’ un matrimonio che stava naufragando, paradossalmente non per eccesso di acqua, ma per una carenza di essa sulla pelle. La signora mi ha rivelato che accarezzando il marito aveva la sensazione di coccolare una carta vetrata, ciò le creava un grave disagio nel rapporto fisico, al punto tale da “evitarlo”. Il povero coniuge, tentando di correggere il suo handicap, non faceva altro che peggiorarlo ulteriormente, effettuando frequenti scrub aggressivi, tali da farlo diventare una specie di uomo coccodrillo. Con i miei consigli dermatologici e i prodotti adeguati ho riportato la serenità intima nella coppia.»
C’è qualcosa di sbagliato che spesso viene detto sulla pelle secca?
«Bere molta acqua combatte la pelle secca”. La verità è che, purtroppo, bere molto non significa necessariamente idratare la cute. Bere la giusta quantità d’acqua giornaliera è comunque un’abitudine essenziale per il benessere del nostro organismo e il buon funzionamento di molti organi. In campo dermatologico ed estetico, bere, ad esempio aiuta a prevenire la ritenzione idrica e la cellulite. E’ importante invece per la xerosi (pelle secca) che il paziente utilizzi detergenti non aggressivi, eviti eccessivi lavaggi e faccia uso di creme adatte alla propria pelle ed età. La cosmesi e le tecnologie sempre più sofisticate ci consentono di rallentare l’orologio biologico, mantenendo una pelle in forma a dispetto degli anni che avanzano. Il dermatologo del futuro si confronterà con queste tematiche, le aspettative di vita sono aumentate e i pazienti ci chiedono interventi mirati ed efficaci per mantenersi giovani. La ricerca in questo settore è molto attiva e procede parallelamente su più fronti. Sotto l’aspetto dermocosmetico, ampio spazio è dato alle cellule staminali naturali, abbinato a tecnologie laser che consentono di stimolare il collagene, quest’ultimo recentemente è tornato in auge, non come filler riempitivo, ma come biostimolante. L’acido ialuronico molecola principe nell’idratazione cutanea sarà sempre più utilizzato e perfezionato nella sua formulazione, per permettere di svolgere al meglio il suo compito.»
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