Istruzione. Gli studenti asiatici dominano le classifiche internazionali
PARIGI – Il P.I.S.A., un interessante programma per la valutazione internazionale degli studenti, ha pubblicato uno studio comparativo circa l’istruzione scolastica in 72 diversi paesi, che vede Singapore, Hong Kong e altre maggiori città cinesi in cima alla tabella. L’anno scorso il P.I.S.A., che è finanziato dall’O.C.S.E., Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, ha distribuito un test standardizzato per 540.000 ragazzi di 15 anni, esaminando la loro competenza nella lettura, matematica e le scienze, un test che è durato tre anni: un caso di studio ha evidenziato che inizialmente a Singapore l’impegno si basava sulla preparazione degli studenti per settore manifatturiero, mentre negli ultimi anni c’è stato uno spostamento verso “una maggiore flessibilità e varietà” e ora “ogni scuola a Singapore offre una gamma di esperienze di apprendimento per sviluppare la preparazione degli studenti in maniera globale”. Nel rapporto si aggiunge anche che “gli insegnanti sono i pilastri del sistema educativo di Singapore” e che Macao, una regione autonoma della Cina, è terza in matematica, sesta nella scienza, e dodicesima nella lettura; mentre Hong Kong, un’altra ex colonia europea ora sotto il dominio cinese, è la seconda in matematica e la lettura, la nona nel campo della scienza. Inoltre Taiwan e la Cina continentale, dove le scuole in quattro grandi città sono stati scelti come campione, si dispongono paesi leader.
Giappone e Corea del Sud sono altri due stati asiatici tra i primi dieci in classifica. Invece l’Estonia ha raggiunto posizioni più alte rispetto a qualsiasi altro Stato europeo, seguita dalla Finlandia. ma anche Canada e Nuova Zelanda hanno ottenuto buoni risultati. Gli Stati Uniti hanno evidenziato invece un risultato mediocre, arrivando trentanovesimi in matematica, nella scienza venticinquesimi e ventiquattresimi nella lettura. Il Regno Unito ha marginalmente migliorato i propri risultati dal 2012, con i suoi studenti classificati quindicesimi nel campo della scienza, e ventiduesimi nella lettura, ma solo ventisettesimi in matematica e nelle materie professionali.
Il rapporto P.I.S.A. si compone di quasi 1.000 pagine di dati statistici, tuttavia risulta farraginoso e impreciso. Gli altri dati che emergono dal rapporto è la povertà presente nei paesi più ricchi, per non parlare di povertà assoluta negli stati in via di sviluppo, e tutto ciò sembra essere correlato con i risultati significativamente più scarsi. Si legge nello studio che gli “studenti svantaggiati dei paesi OCSE hanno, in media, quasi 3 volte in più la probabilità di scarso successo scolastico rispetto agli studenti avvantaggiati. Essi tendono inoltre a spendere 35 minuti a settimana in meno nelle lezioni di scienze regolari; hanno una probabilità su due di ripetere un grado di scuola, e quasi tre volte più probabilità di essere iscritti in un professionale piuttosto che in un percorso liceale”. Infine, dato da segnalare è che gli immigrati tendono a svolgere le prove peggio dei ragazzi nativi, anche se il divario si sta riducendo; e mentre le ragazze sono più brave dei ragazzi, nella maggior parte dei paesi occidentali, i ragazzi ottengono risultati migliori nel campo della scienza in ogni paese.