Caccia. Allarme di Legambiente: “Italia a rischio infrazione UE”
ROMA – Legambiente con un comunicato ha sollecitato le Amministrazioni regionali italiane a modificare entro lunedì 19 gennaio i calendari venatori. Il fine è quello di evitare all’Italia l’ennesima procedura di infrazione europea in campo ambientale: “Stop a richiami vivi, deroghe alla caccia ai piccoli passeriformi protetti, caccia a specie in cattivo stato di conservazione, nei periodi di migrazione prenuziale e durante la riproduzione fino allo svezzamento della prole”.
Il sollecito di Legambiente si è reso necessario perché alcune Regioni, in particolare il Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Liguria e Toscana continuano ad autorizzare la caccia a 19 specie di uccelli in cattivo stato di conservazione, in assenza di un’approvazione specifica per un piano di gestione e conservazione degli stessi; e a 9 specie di uccelli durante la fase di migrazione prenuziale. Al riguardo infatti l’Unione Europea ha già avvisato l’Italia del rischio di apertura di una nuova procedura, che diventerà realtà se le Regioni non modificheranno i loro calendari venatori a tutela delle specie protette entro lunedì prossimo.
Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente, lancia dunque un appello: “Le Regioni agiscano subito con le modifiche dovute, come già fatto da Emilia Romagna, Lazio e Calabria, che hanno rivisto in parte i loro calendari venatori chiudendo la caccia ai tordi bottaccio e sassello e alla cesena entro la seconda decade di gennaio, quando inizia la migrazione prenuziale di queste specie. (…) L’Italia, che ha 89 procedure d’infrazione aperte, di cui 16 in campo ambientale, deve finalmente cambiare le sue peggiori abitudini, recependo e applicando correttamente le direttive comunitarie”.