Università. Report dall’assemblea LINK Napoli sulla No Tax Area
NAPOLI – Lunedì 27 marzo, studenti dell’università L’Orientale e della Federico II si sono riuniti nel cortile di Palazzo Giusso per partecipare all’assemblea pubblica convocata dal sindacato universitario LINK Coordinamento universitario, per discutere sul nuovo sistema di tassazione introdotto lo scorso dicembre dal Parlamento, in seguito alle oltre 57.000 firme raccolte a supporto della legge di iniziativa popolare All-In per il Diritto allo Studio: l’attuale Legge di Stabilità prevede l’introduzione di una No Tax Area nelle università, per tutti gli studenti in corso con un reddito ISEE fino ai 13.000 euro, e tasse più basse ma proporzionali al reddito per gli studenti con ISEE compreso tra i 13.000 e i 30.000 euro, e infine, per gli studenti al secondo anno fuori corso, una tassa fissa di 200 euro.
“Questa riforma è sicuramente un passo avanti” ha commentato Domenico Cristiano, rappresentante al Consiglio deli Studenti della Federico II, “ma non è giusto penalizzare gli studenti fuori corso prevedendo una penalizzazione che è totalmente indipendente rispetto ai criteri di reddito. È un modello punitivo nei confronti di una categoria di studenti già fortemente colpita, essendo questi ultimi esclusi dalle borse di studio. Spesso sono studenti che hanno la necessità di lavorare per mantenersi ed essere in linea con i pagamenti, sottraendo tempo allo studio, e di conseguenza per molti il fuoricorso diventa una tappa obbligata. Oltretutto, per i redditi superiori ai 30.000 euro non è presente alcun limite alla decisionalità degli atenei per compensare le mancate entrate, con il rischio di un innalzamento sproporzionato della tassazione per i redditi medio-alti.”
Ha continuato poi la discussione Angela Chianese, studentessa de L’Orientale e candidata al Consiglio d’Amministrazione per le prossime elezioni suppletive: “La Legge di Stabilità prevede la ripartizione di circa 55 milioni di euro tra le varie università italiane, che dovranno servire a compensare le perdite che inevitabilmente gli atenei registreranno con l’introduzione della No Tax Area in quanto, dall’anno prossimo, ci saranno meno studenti che pagheranno le tasse. Ciò che maggiormente ci preoccupa sarà come questi fondi verranno ripartiti tra i vari atenei. Attualmente la Legge prevede una ripartizione in base al numero degli idonei a ottenere le borse di studio per ciascun ateneo, ma poiché i criteri per l’assegnazione delle borse sono differenti da regione a regione, saranno matematicamente favoriti gli atenei di quelle regioni in cui è più facile poter richiedere e ottenere la borsa di studio. In questo quadro la Regione Campania sarà nettamente sfavorita, in quanto con le politiche messe in campo dalle ultime amministrazioni regionali non è stato fatto alcun passo avanti per quanto riguarda il diritto allo studio. Per esempio possiamo osservare che, al netto dell’ultima modifica del calcolo dell’ISEE che ci ha resi tutti apparentemente più ricchi, la nostra Regione non ha ritenuto assolutamente necessario alzare le soglie ISEE e ISPE per poter accedere ai bandi. Questo ha fatto sì che il numero degli idonei fosse drasticamente ridotto rispetto agli atenei italiani, le cui soglie sono più alte, e a partire da questo nuovo anno accademico, tutto ciò si tradurrà in meno fondi per le Università campane, i cui studenti già non sono tutelati pienamente in materia di diritto allo studio.”. Per quanto riguarda l’approvazione del nuovo modello di tassazione nelle due Università ha poi concluso: “Come sindacato studentesco faremo pressione negli Atenei della Federico II e de L’Orientale affinché venga approvato il nuovo sistema di tassazione entro il 31 marzo, scadenza prevista dal Ministero, e in particolare a L’Orientale, essendo presenti come componente studentesca all’interno del Consiglio di Amministrazione e in vista delle prossime elezioni, continueremo a batterci affinché questa situazione non gravi sulle spalle degli studenti: chiederemo che sia ridotto al minimo l’impatto su coloro che la legge definisce non virtuosi, quindi i fuoricorso e gli studenti che non riescono a ottenere i crediti necessari ogni anno, e proporremo l’adozione di aliquote più basse possibili per gli studenti che rientrano nella fascia intermedia che va dai 13.000 euro ISEE in su.”.