Giornalismo. Report dal workshop milanese del The Post Internazionale
MILANO – Dal 27 marzo al 7 aprile, The Post Internazionale, in collaborazione con Limes, ha tenuto un workshop sul giornalismo presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Durante le due settimane, i giornali e i rispettivi professionisti della notizia hanno offerto lezioni e consigli sul mondo del giornalismo. In particolare, i giornalisti delle principali testate italiane in questi 10 giorni hanno cercato di spiegare come, ognuno secondo le proprie competenze, la notizia e l’informazione si sia trasferita dal giornale cartaceo a quello online. Durante le lezioni è stato possibile percepire le due grandi direzioni del giornalismo: uno tradizionale, illustrato da Peter Gomez (Il Fatto quotidiano), Domenico Quirico (La Stampa), e Francesco Verderami (Corriere della Sera). E uno digitale, illustrato da Laura Silvia Battaglia, docente di Master in Giornalismo all’Università Cattolica; Carola Frediani (La Stampa); Giada Zampano (Wall Street Journal) e Davide Casati (Corriere della Sera).
Ci si è soffermati molto, con Giulio Gambino e Stefano Mentana, Direttore e Vicedirettore di TPI – The Post Internazionale, sul loro giornale, online dal 2010, nato da una passione di famiglia, e che ha raggiunto nei suoi quasi 7 anni di vita circa 700mila visualizzazioni, diventando una realtà professionale con sede a Roma, in Via della Croce.
Al riguardo abbiamo chiesto a Stefano Mentana come sono stati raggiunti questi risultati.
Come nasce TPI e dove volete arrivare?
«Nel 2010 Giulio Gambino mi propose di creare questo giornale, viveva ancora tra Londra e l’America, dove studiava, e aveva notato che erano pochi i giornali italiani che trattassero prevalentemente le notizie sugli esteri, come al contrario succedeva per il resto dei giornali europei e americani. Ma è nel 2014 che comincia a crescere, fino a diventare il mio unico lavoro, dove dalle 7 alle 23, tutti i giorni, in quattro turni, in 12 persone portiamo avanti il giornale tra grafici e una parte amministrativa. Come andrà il mondo del giornalismo non si sa, figurati quello online, dove l’algoritmo SEO e delle indicizzazioni le fa Google, è certo però che se continuassimo a crescere con questo trend, in 3 anni potremmo raggiungere il numero dei lettori del Corriere della Sera».
Un consiglio per i giovani che vogliono diventare giornalisti?
«Ascoltare chi ha fatto questo mestiere prima di noi, con l’idea che è un lavoro che sta cambiando. Bisogna essere competenti un po’ in tutto, ma ciò non significa che non si possano apportare le proprie competenze»
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