Lavoro e Università. Report dell’incontro sugli scenari attuali e futuri
NAPOLI – In data 11 maggio, nella sede dell’Università degli studi di Napoli Parthenope di Palazzo Pacanowski, l’ufficio Placement dell’Ateneo, in collaborazione con Confassociazioni International, ha organizzato il workshop “L’Università per i giovani: prospettive e sviluppi occupazionali”. L’incontro è nato dall’esigenza di affrontare la questione delle opportunità lavorative per i giovani, con particolare attenzione all’inserimento nel mondo del lavoro dopo il conseguimento della laurea.
I saluti istituzionali del prof. Paolo Popoli, delegato di Ateneo al Placement, sono partiti dall’espressione del rammarico per la scarsa partecipazione degli studenti, che ha costretto gli organizzatori a rimandare di quasi un’ora l’orario di inizio dell’incontro: “La scarsa partecipazione mi lascia tanta amarezza, occorre iniziare a chiedersi quanto di concreto l’Università trasmetta agli studenti”.
L’incontro è tuttavia proseguito regolarmente, con gli interventi e le proposte dei relatori, che hanno avuto modo anche di confrontarsi direttamente con gli studenti presenti.
Il prof. Adriano Giannola, presidente della “Svimez” (Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno – ndr), ha esposto un accurato prospetto di dati ISTAT riguardanti l’occupazione e la dispersione scolastica della Campania, di tutto il Sud, dell’Italia e di altri Paesi europei. In Italia dal 2008 al 2015 si è registrata una perdita di 625.596 posti di lavoro, un dato che già basta a dare un’idea della situazione drammatica degli ultimi anni. La sua trattazione ha legato intimamente i disagi delle Università meridionali a quella che lui ha definito “eutanasia della questione meridionale”, una crisi sistemica che coinvolge l’intera Italia, messa a tacere da una serie di riforme palliative.
Per quanto riguarda la rigenerazione urbana del territorio campano, il prof. Giannola ha posto l’accento su due aspetti: la valorizzazione dei beni culturali e il progresso verso un’energia ecosostenibile. Per quest’ultima questione, il professore ha ipotizzato i vantaggi di un futuro utilizzo dell’energia geotermica: “La nostra, dopo l’Islanda, è la regione con più alta capacità geotermica al mondo e con la maggiore competenza tecnica in materia, grazie al lavoro dell’Osservatorio Vesuviano. L’installazione di impianti per l’energia geotermica sarebbe un’iniziativa ottima verso l’ecosostenibilità, ma anche un motore naturale della forza lavoro dei nostri giovani”.
L’intervento del prof. Caroleo, docente di Economia del Lavoro, ha centrato poi la questione alla base dell’incontro, partendo dal generale spreco del capitalo umano in Italia e soprattutto nel Mezzogiorno. L’Università ne è la prima vittima, poiché non riesce più a garantire ai suoi studenti l’inserimento nel mondo del lavoro, come invece accade per il sistema duale tra Università e lavoro nei Paesi del nord europeo: “L’istruzione è il principale fattore che forma il capitale umano, ma non l’unico. L’esperienza lavorativa è fondamentale”.
La tavola rotonda coordinata dal dott. Ottavio Lucarelli, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti, è proseguita tra gli interventi del dott. Salvo Iavarone, presidente di “Confassociazioni International”; del dott. Emilio Della Penna; del dott. Vincenzo Caputo di Confindustria; del dott. Alessandro Nicotera, esperto di euro progettazione; e dell’Ing. Francesco De Rosa, preside dell’Istituto Superiore Pagano-Bernini.
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