Volontariato. Rota Jovem in Portogallo per ricostruire spazi sociali e comunità
CASCAIS – Iniziato il primo luglio 2017, è terminato sabato 15 luglio il workcamp di Rota Jovem “Set the Party”, che ha coinvolto 18 giovani da tutto il mondo in un progetto di volontariato internazionale, impegnati nel recupero di spazi condivisi in un quartiere della periferia di Cascais, Trajouce, in Portogallo.
Rota Jovem è un’associazione giovanile senza fini di lucro, con sede in Cascais, nata nel 1992 su iniziativa di un gruppo di amici uniti dalla volontà di attivarsi sul territorio: promuove progetti e attività per i giovani, sia in ambito internazionale che locale, per promuovere una gioventù responsabile e partecipativa e una cittadinanza socialmente impegnata.
In questi 15 giorni di volontariato, i ragazzi impegnati nel workcamp hanno completamente ricostruito un’area picnic del quartiere Trajouce: ricostruita una copertura per una pergola; costruito un giardino verticale fatto di materiali riciclati; levigate e riverniciate le panchine, i tavoli e i giochi per i bambini. Tutto il lavoro si è svolto grazie anche all’aiuto dei ragazzi del posto, tra loro moltissimi bambini che hanno aiutato i volontari giorno dopo giorno, creando e rafforzando il senso di appartenenza alla comunità locale e alla solidarietà internazionale.
L’inaugurazione del nuovo parco è stata poi festeggiata con un picnic che ha coinvolto i residenti, condividendo cibo locale della comunità proveniente da Capo Verde, inoltre tanta musica e la consegna ai volontari di un riconoscimento per la partecipazione al progetto di Rota Jovem.
Al riguardo abbiamo intervistato Elena Touriño, coordinatrice del workcamp “Set the Party”.
Come è nato questo progetto?
«Il workcamp è nato grazie a una partnership con il Comune di Cascais, che ne finanzia il budget, e dal quale riceviamo pieno supporto. Nello specifico, la scelta dei workcamps avviene a seguito di una ricerca di luoghi o quartieri sul quale operare e, lavorando con gli assistenti sociali del posto, cerchiamo di capire quali sono le esigenze della zona. Per esempio, durante il precedente workcamp in Alcoitão, “Step ahead”, su richiesta degli assistenti sociali della zona abbiamo istallato dei campi per il workout.»
Alcoitão?
«Sì era un quartiere dimenticato, difficile per i giovani che vi ci abitano. Qui arrivavamo al mattino e i ragazzi erano lì senza niente da fare. Oltretutto molti non hanno nemmeno un lavoro. Ma la cosa più brutta è che spesso non hanno i mezzi per andare a Cascais. Cioè, vivono a Cascais, ma per molti di loro è così caro prendere l’autobus per andare in centro che non possono permetterselo. Per questo è un quartiere difficile. Infatti i ragazzi del posto non credevano che saremmo arrivati, evidentemente sentivano forte il senso di abbandono.»
Le finalità del progetto Rota Jovem?
«Per noi è un’opportunità di dimostrare un’alternativa, per insegnare ai più giovani che si può fare la differenza. Noi vogliamo creare relazioni tra i volontari internazionali e i ragazzi delle comunità locali. Così come i volontari hanno fatto lavorando in Portogallo, così loro possono iniziare a fare a livello locale e poi magari anche a livello internazionale. Per questo motivo vogliamo continuare a lavorare in questi quartieri, con questi ragazzi, magari con progetti anche diversi.»