Attivismo. A Napoli Direzione Opposta
NAPOLI – Mercoledì 4 ottobre alle ore 16:00, all’interno della Galleria Umberto I di Napoli, ha avuto luogo la conferenza stampa di NDO, Napoli Direzione Opposta, l’evoluzione del percorso politico partito dal basso organizzato da alcune delle stesse realtà che lottano sul territorio cittadino.
Mercoledì pomeriggio ha avuto luogo la presentazione, o meglio l’ufficializzazione di una svolta per molte delle realtà degli spazi liberati di Napoli: “NDO”; “laboratorio Politico Iskra”, “Scacco Matto”, “Comitato Soccavo – Co.S.”, “Bancarotta Bagnoli”, “Zero81 – Laboratorio di mutuo soccorso”, con le rispettive esperienze politiche, hanno deciso di unirsi non in un partito, ma in una federazione pronta a formare un blocco sociale con una nuova piattaforma politica.
Come spiegato durante la conferenza a cui hanno partecipato anche i consiglieri comunali Laura Bismuto, Luigi Felaco e il presidente della X Municipalità Diego Civitillo, l’idea è di creare “un percorso comune con i cittadini, con gli ultimi, gli sfruttati, gli sfrattati, non solo i disoccupati”, ma tutti quelli che oggi sembrano fantasmi, non considerati dall’attuale scenario politico – economico nazionale. “NDO” intende quindi partire dal territorio, mettendo in discussione i vincoli di bilancio comunali e i tagli alle risorse che mettono in crisi la sanità, il trasporto pubblico, l’istruzione e che in generale intaccano i bisogni degli abitanti.
Così come in discussione è la tendenza a privatizzare il suolo e l’opera pubblica, come nel caso di Bagnoli, dove la lotta dal basso ha influito e bloccato il progetto iniziale; o ancora il turismo, che nelle forme che oggi stiamo conoscendo genera un processo di gentrificazione, svuotando quindi il centro storico e relegando i cittadini nelle periferie.
Un progetto che insomma sintetizza e trae la propria forza dalle lotte che hanno animato la città, dagli spazi liberati e dai beni comuni, dalla vitalità delle comunità e del mutualismo, dalla partecipazione dal basso nonché dal dialogo sui temi avuto con l’Amministrazione locale, come sottolineato da Eduardo Sorge che ha presentato la conferenza insieme a Michela Antonucci.
Un dialogo, ha spiegato Sorge, non esente da critiche e spesso però proficuo, che non si è mai trasformato in un appoggio incondizionato.
Il progetto punta su alcuni aspetti fondamentali quali la rigenerazione urbana; il lavoro come contrasto al precariato e alla povertà; i servizi essenziali e il diritto all’abitare; operando, hanno affermato, nella direzione opposta alle politiche degli ultimi anni, alla chiusura dei confini, all’esaltazione della differenza tra cittadino e migrante, all’austerità e ai patti di stabilità, a chi decide servendosi degli strumenti della paura e della guerra per far sì che l’orizzonte stesso delle politiche cambi.
“NDO mira a essere un soggetto politico, una confederazione aperta a tutti i soggetti intenti a sposarne la causa e toccherà alle Istituzioni decidere in che modo porsi nei confronti di chi rappresenta una comunità che non intende più ricevere decisioni dall’alto, ma chiede una discussione orizzontale; l’interesse non è verso le ‘poltrone’ e la ‘sfida’ non è piazzare qualcuno nei Palazzi, bensì ribaltare il tavolo, tracciare una linea rivoluzionaria”, ha dichiarato Eduardo Sorge.
Un’iniziativa che parte da Napoli e che guarda ai comuni della città metropolitana, ha spiegato invece Antonucci, ma che è stata costruita anche dalla collaborazione con altre realtà italiane e internazionali come “Barcelona en comú” o l’esperienza relativa al Kurdistan.
I prossimi appuntamenti di “NDO” riguarderanno una serie di incontri, proiezioni, conferenze e cortei che si terranno sul territorio e che porteranno alla mobilitazione in vista del G7 dei ministri dell’Interno che avrà luogo a Ischia il 19 e il 20 ottobre, e quindi alla contestazione del decreto Minniti. Il 2 dicembre invece ci sarà un’assemblea dove verranno tirate le somme valutando quante e quali realtà avranno deciso di aderire al progetto.
Nel corso dell’iniziativa è stata particolarmente apprezzata una citazione di Antonio Gramsci, che ha sintetizzato le ragioni e l’umore dell’incontro: “La crisi consiste appunto nel fatto che il vecchio muore e il nuovo non può nascere”.
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