Israele attacca Hezbollah, ma uccide casco blu dell’ONU
RAJAR – Sono in corso operazioni militari con colpi di mortaio e aviazione israeliana a ridosso della frontiera con il Libano. I bombardamenti hanno come obiettivo le postazioni Hezbollah da dove sarebbero partiti, secondo fonti militari ebraiche, colpi di mortaio in direzione del Nord di Israele, e sono anche in risposta all’attacco eseguito con un razzo anti-carro, rivendicato da Hezbollah, che alle 11:35 locali ha distrutto un veicolo militare provocando la morte di almeno 4 soldati israeliani. L’azione odierna di Israele tuttavia ha già provocato la morte di un casco blu dell’ONU di nazionalità spagnola.
Hezbollah significa “Partito di Dio” ed è un partito politico sciita con sede in Libano, fondato nel giugno 1982 come milizia di resistenza in risposta all’invasione israeliana del Libano e l’occupazione illegale dei Territori. La reazione dei miliziani sciiti è stata provocata da Israele in seguito all’attacco mortale condotto da due suoi elicotteri da combattimento in territorio siriano, attacco che ha causato la morte di almeno 11 persone, tra loro un generale dei Pasdaran, le Guardie della rivoluzione islamica iraniana; e Jihad Mughnyeh di 21 anni, soprannominato “il Principe”, figlio dello storico comandante militare degli Hezbollah, Imad Mughniyeh, ucciso nel 2008 a Damasco in un attentato terroristico di matrice israeliana.
La risposta armata appena iniziata da Israele infiammerà gli animi di tutte le posizioni militari in conflitto nel Medio Oriente, soprattutto sulle alture del Golan siriano, ‘strappate’ da Israele alla Siria nel 1967, durante la “guerra dei sei giorni”. Al riguardo, visto che l’Iran, insieme con Hezbollah, è il principale alleato del presidente siriano Bashar al Assad e ha già minacciato vendetta contro Israele per l’attentato agli Hezbollah in Siria, il Paese ebraico dovrà difendersi su più fronti militari: “I sionisti si aspettino fulmini devastanti. Combatteremo per porre fine al regime sionista. Le guardie della Rivoluzione continueranno e rafforzeranno il proprio sostegno ai combattenti musulmani nella regione, fino alla rimozione di questa incarnazione del diavolo dalla geopolitica della regione.”, queste le minacce del generale dei Pasdaran Mohammad Ali Jafari, riferendosi a Israele.