Femminicidio. Il Centro Dafne e il corto di Marzio Honorato contro la violenza di genere
NAPOLI – Martedì 8 novembre 2017 alle ore 10:30, nell’Aula Mediterraneo dell’Ospedale Cardarelli si è svolta la conferenza stampa per la diffusione dei dati riguardanti le attività del Centro Dafne – Pronto soccorso codice rosa, che già nei primi dieci mesi ha registrato 144 interventi per casi di violenza su donne.
Il Centro Dafne, la cui responsabile è la Dott.ssa Elvira Reale, promette di diventare un’ancora di salvezza per le donne vittime di violenza, ma anche un esempio nazionale nella gestione di casi che hanno bisogno di un approccio delicato e tempestivo. Il Centro Dafne è in stretto collegamento con il pronto soccorso dell’azienda ospedaliera di rilievo nazionale A. Cardarelli, ed è uno sportello psicologico di ascolto e di intervento contro la violenza sulle donne, un aiuto concreto grazie anche all’impegno di volontari e psicologhe dell’Associazione Salute Donna, che fanno la differenza con qualità e competenza, curando aspetti che la Sanità pubblica non potrebbe assicurare da sola.
Uno strumento innovativo del Codice rosa è la cartella clinica blindata, il cui verbale del pronto soccorso e i dati clinici della paziente sono consultabili solo dalla responsabile del pronto soccorso e dalla direzione sanitaria, evitando così che gli aggressori possano entrarne in possesso. Le donne possono rivolgersi allo sportello liberamente nei giorni mercoledì e venerdì dalle ore 09:00 alle 13:00. Il Centro Dafne è un porto sicuro per tutte le donne vittime di abusi e violenza, intesa non solo fisica, ma anche psicologica e verbale, socio-economica, assistita e stalking.
L’iniziativa, oltre agli esperti e professionisti del campo, può contare anche sul contributo artistico: alla conferenza stampa infatti è stato proiettato il cortometraggio contro la violenza di genere, prodotto dalla Maxima Film di Marzio Honorato e Germano Bellavia, con protagonisti Rosalia Porcaro e Antonio Pennarella, per la regia di Corrado Ardone, tutti presenti in aula.
La pellicola, proposta in fondo all’articolo, dura circa 5 minuti. In ogni parola, ogni gesto, è racchiuso un significato preciso che riporta alla gravità di determinate situazioni che si creano in una coppia tra le mura domestiche. Al riguardo abbiamo intervistato Marzio Honorato.
Quando ha avuto l’idea di produrre questo cortometraggio?
«Volevamo fare qualcosa perché questo è l’anno del femminicidio. L’idea è nata da Corrado Ardone, il regista, e dall’attrice Rosalia Porcaro. Poi è stata sviluppata una sceneggiatura discussa in RAI, che ha stimolato a produrlo. In fase di realizzazione io, che ero a conoscenza del Centro Dafne e del suo operato, abbiamo proposto all’azienda ospedaliera A. Cardarelli una collaborazione per la diffusione del video e dell’iniziativa. Inoltre ho proposto a Umberto De Gregorio, il Presidente dell’Ente Autonomo Volturno che gestisce le circumvesuviane e i treni della Campania, la diffusione del corto nelle stazioni e nei trasporti di nuova generazione, ed entusiasta ha sposato subito l’idea.»
Qual è il messaggio del corto?
«Coloro che si identificano minimamente nei gesti, negli atteggiamenti dei protagonisti, si fermino in tempo, questo vale sia per le donne che per gli uomini. Devono tutti ragionare un attimo, perché gli uomini rovinano la vita delle loro donne, ma anche la loro.»
Il Centro Dafne può diventare un aiuto anche per gli uomini che avvertono i sintomi di questa violenza?
«Chi si rivolgerà al Centro Dafne per essere aiutato su questo problema, verrà aiutato senz’altro, forse l’uomo più della donna.»