VARESE – Tutti gli anni, il giorno dell’epifania, vengono sfornati a Varese deliziosi dolci di pasta sfoglia a forma di cammello. Un’usanza che i varesini portano avanti da generazioni.

Dimenticatevi pandoro e panettone, il dolce delle feste per eccellenza sul territorio varesino è il cammello dolce di pasta sfoglia, divenuto ormai un’istituzione. Da quando ne abbiamo testimonianza, questo simpatico alimento bandisce le tavole dell’ultima delle grandi feste invernali. Un preparato molto semplice a base di pasta sfoglia, o pasta di pane in alcune vecchie varianti, decorata con zucchero in superficie, reso originale dall’insolita sagoma a forma di cammello.

Le sue origini non sono del tutto chiare; i pasticceri della zona concordano sul fatto che sia un simbolo collegato alla spiritualità del viaggio dei Re Magi, tuttavia non riescono a spiegarsi il perché di questa tradizione così radicata solo in questa cittadina. Solo negli ultimi anni infatti, pasticceri più temerari ne sperimentano la preparazione ai confini della provincia, ma una cosa è certa: trovarli nelle vicine Milano o Como sembra essere impossibile.

L’unico ad avere una risposta circa questa tradizione è l’Assessorato al marketing territoriale, il cui portavoce narra la leggenda secondo la quale, quando Federico Barbarossa rubò le reliquie dei Re Magi nella chiesa di Sant’Eustorgio di Milano, per donarle all’arcivescovo di Colonia, passò proprio per questa città. I cittadini quindi, per onorare la memoria dei noti Melchiorre, Baldassarre e Gaspare, li celebrarono con il loro simbolo di riconoscimento: il loro mezzo di trasporto, la cui storia è nota a tutti, con cui giunsero a Betlemme seguendo la Stella cometa.

Che sia una storia di finzione o meno, una cosa è certa: non passa 6 gennaio senza che le pasticcerie e panetterie di Varese riempiano i propri scaffali con questi dolci cammelli, di varie dimensioni. La tradizione li vuole classici, ma sono state sviluppate varianti al cioccolato, farcite con panna e con aggiunte di frutta e canditi.