Solidarietà. Inclusione sociale dei migranti attraverso l’artigianato napoletano
NAPOLI – Mercoledì 14 febbraio alle ore 17:30, presso la chiesa di San Giuseppe delle Scalze a montesanto, ha avuto luogo l’evento “Napoli #artigiana” promosso da “UnaNapolialGiorno Experience” in collaborazione con il laboratorio “Avventura di Latta”, l’associazione di promozione culturale no-profit “Archintorno” e la fiera del design indipendente “Mercato Meraviglia”. L’iniziativa, un incontro tra un progetto di inclusione per migranti e l’antica tradizione artigianale di lavorazione dei metalli, nasce per sensibilizzare i cittadini e dare voce alle realtà dinamiche e solidali del territorio.
“Napoli #artigiana” è una delle iniziative organizzate da “UnaNapolialGiorno Experience”, un progetto di citytelling della città, un blog il cui intento è raccontare le storie delle realtà di valore di Napoli, nate dal basso e impegnate in diversi ambiti, come cittadinanza attiva, inclusione sociale, salvaguardia del patrimonio artistico e culturale, rigenerazione urbana e altri ancora.
L’intento è mettere in rete le diverse esperienze per dare maggior risalto all’operato svolto e per valorizzare alcune location, come appunto la chiesa di San Giuseppe delle Scalze: un complesso monastico del ‘600 costruito da Fanzago, che necessiterebbe di una ristrutturazione complessiva a causa dei danni dovuti alle intemperie, ma che è tuttavia stabile e aperto grazie al coordinamento Le Scalze, di cui fanno parte “Archintorno” e il “Mercato Meraviglia”.
Dal 2009 l’associazione e la fiera, pagando un contratto di fitto al Comune di Napoli e le utenze, occupandosi della manutenzione ordinaria e per quanto possibile, straordinaria, fanno rivivere questo luogo coinvolgendo il quartiere in diverse attività e attirando tanti cittadini, nonostante ci siano problemi come il freddo e l’umidità, e nonostante il complesso sia fuori dal percorso turistico del centro storico.
Proprio le sopracitate “Archintorno”, costituita da studenti e giovani architetti, il cui scopo è realizzare progetti di cooperazione internazionale in architettura; e “Mercato Meraviglia”, una fiera che promuove artisti emergenti, hanno accettato l’invito del blog insieme ad “Avventura di Latta”: quest’ultimo è un progetto nato nel 2013 che impegna diversi migranti, tra rifugiati politici ed extracomunitari, diretto da Marco Cecere. Il lavoro è mirato a insegnare ai migranti le antiche tecniche degli artigiani lattonai napoletani, promuovendo un modello di inclusione sociale attraverso la formazione.
Dopo i saluti iniziali, gli intervenuti hanno avuto la possibilità, mediante un piccolo contributo a sostegno delle attività di “Avventura di Latta”, di partecipare ai laboratori di lavorazione di ottone, rame e acciaio e di imparare una nuova tecnica, cimentandosi per creare un proprio accessorio grazie agli insegnamenti dei migranti.
Successivamente, come da programma, i presenti hanno potuto visitare gratuitamente il complesso monastico, degustare la cioccolata grazie a Gay Odin, partner dell’evento insieme a ErimaFlying, e assistere a un’esibizione musicale di Marzouk Mejri di Arts Migrants.
Tradizione, creazione, multiculturalità ed emozione, le parole chiave dell’evento. L’iniziativa ha avuto il patrocinio dell’Assessorato ai giovani, Politiche Giovanili, Creatività e Innovazione del Comune di Napoli.
Al termine dell’evento abbiamo raggiunto Alessandra Basile, architetto dell’associazione Archintorno, a cui abbiamo rivolto le nostre domande.
Ci parla dell’evento?
«L’iniziativa tratta del tema dell’artigianato e delle autoproduzioni, un filone di interesse nell’associazione “Archintorno” e del “Mercato Meraviglia”, poiché dal 2012 organizziamo la fiera del mercato indipendente, il cui intento è valorizzare e mettere in contatto il pubblico con i produttori di artigianato e design, un’arte che esiste, ma che non ha un canale o una visibilità adeguata al prodotto. Quando abbiamo ricevuto la proposta di ospitare l’evento di oggi ne siamo stati molto contenti, proprio perché è di questi temi che ci interessa parlare.»
Un’iniziativa con migranti e rifugiati politici?
«Questo è un altro fattore che si sposa con le nostre idee. Noi del coordinamento Le Scalze siamo all’interno di un quartiere multietnico, quindi ci interessa fare progetti di inclusione sociale, multiculturali, e in questo caso, poiché si coniuga anche con l’artigianato, è fantastico. C’è stato un grande interesse intorno a quest’evento e in molti ci hanno scritto: credo sia molto bello che, chi è scappato da situazioni difficili, abbia imparato un mestiere e possa trasmetterlo ad altri. C’è un valore altissimo di scambio culturale, reciproco.»
Un pensiero sulla situazione nazionale?
«In questo momento storico molto difficile, in cui dilaga il razzismo, avere un progetto del genere, dare spazio e visibilità, per il fatto stesso che esista è importantissimo e rappresenta un messaggio di civiltà e di rispetto per l’essere umano, a prescindere dal colore della pelle e dalla provenienza.»
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