Disabilità in Campania: Osservatorio Regionale (Parte 2 di 2)
NAPOLI – Continua l’intervista con il Dr. Domenico Di Renzo, membro dell’Osservatorio sulla Disabilità. Nel precedente articolo abbiamo parlato del ridimensionamento dello Sciuti di Scampia e delle sue conseguenze sulla vita degli abitanti del territorio.
Dr. Di Renzo, secondo D’Angelo, l’assessore alle Politiche Sociali, gli ultimi Decreti regionali (Il Decreto 108 del 10/10/2014 – ndr) prevedono la riconversione dei posti di riabilitazione semiresidenziali in posti in residenze sanitarie assistite. Che ripercussioni sulla vita dei disabili?
«Spero sia vero, l’Assessore ha poi precisato che i posti di assistenza nelle RSA (Strutture non ospedaliere, ma comunque a impronta sanitaria, che ospitano persone non autosufficienti – ndr) saranno portati a 3500 (A fronte di una chiusura di circa 1600 posti semiresidenziali – ndr). LE RSA ANDREBBERO BENE, MA SOLO QUALORA CI SIA UNA DIFFERENZIAZIONE DI TRATTAMENTO IN BASE ALLE PATOLOGIE O ALL’ETA’.»
Ci spieghi meglio
«In passato ho visto anziani e disabili allocati in un’unica stanza, ciò a detrimento dell’efficacia di cura di patologie gravi come l’Alzheimer.»
Daniele Romano, presidente di FederHand, dubita dell’efficacia dell’Osservatorio perché ritiene che non sarà finanziato per le sue attività ed emetterà pareri non vincolanti. Lei cosa ne pensa?
«Faccio mia l’opinione di Daniele Romano. La mancanza di copertura finanziaria comporta che noi membri dell’Osservatorio non possiamo agire efficacemente sul territorio; l’incarico non prevede remunerazione né altro tipo di emolumento, le spese sono a nostro carico. Quindi girare per la Campania, raccogliere le segnalazioni delle persone è quasi impossibile. Ma l’obbligatorietà dei pareri dell’Osservatorio sarà necessaria soprattutto quando le decisioni coinvolgeranno assessorati diversi da quello delle Politiche Sociali: ci sono decisioni che riguardano i ragazzi delle scuole, le persone negli ospedali, le visite mediche alla previdenza sociale, le responsabilità dei progettisti della viabilità interna alla nostra regione, le barriere architettoniche e mentali, e tanto altro.»
Dunque che dovrebbe fare l’Osservatorio?
«Bisogna fare opera di cultura, tutti insieme! L’Osservatorio dovrà tenere conto di quanto detto finora, l’importante è che i componenti intendano lavorarvi seriamente. Ci sono da soddisfare esigenze basilari: giovani, bambini, anziani, disabili hanno diritto a una qualità di vita diversa da quella che purtroppo viene offerta oggi.»
By Riccardo Bruno