Bassem Youssef: censurato in Egitto, ora insegna ad Harvard
CAMBRIDGE – Bassem Youssef, conduttore del noto show satirico El Bernameg, era stato costretto a lasciare la televisione egiziana lo scorso maggio. Dopo alcuni mesi di silenzio, il presentatore si riaffaccia sul web con un tweet: “Proud to be chosen by the Harvard Institute of Politics as a resident fellow”.
Secondo l’Harvard Institute of Politics, i Resident Fellows, figure istituzionali molto simili ai nostri Professori Emeriti, hanno il compito di organizzare e gestire gruppi di studio e possono prendere attivamente parte alla vita intellettuale della comunità universitaria. La presenza di Youssef nelle aule americane, dove si studia la politica internazionale, è di grande impatto, sia per gli studenti che per il governo che ospita l’istituzione universitaria.
Perché l’assunzione di Bassem Youssef farebbe tanto rumore? Bassem Youssef è stato spesso definito il Jon Stewart egiziano. La sua satira politica è cominciata nel 2011, in concomitanza con la caduta del Presidente Hosni Mubarak. Il conduttore televisivo era al timone del programma che durante il governo islamista di Morsi aveva registrato il più alto numero di ascolti. Lo show era stato più volte censurato, oscurato e sospeso a causa della satira politica anti-islamista di Bassem. Quest’ultimo, nel 2013, era stato arrestato con l’accusa di aver offeso l’allora Presidente egiziano Morsi ed era uscito di galera pagando una cauzione di circa 2000 euro. Nello stesso anno è stato inserito nella lista delle 100 persone più influenti del mondo dalla rivista britannica Time. Il governo militare post-islamista di Abdel Fatah Al Sisi è stato altrettanto crudele nei suoi confronti, tanto che Youssef ha annunciato di lasciare la tv nel maggio del 2014. Prima di chiudere il programma aveva dichiarato: “Il clima attuale non è adatto per un programma satirico. Sono stanco di aver paura e preoccuparmi per la mia incolumità e quella della mia famiglia.”, infine chiosando: “Forse la scomparsa di El Bernameg costringerà le persone a pensare a nuovi mezzi di opposizione”.
E chissà che le idee dello showman egiziano dalla lingua tagliente non ispirino gli studenti d’Oltreoceano a sviluppare queste nuove forme di ribellione.
By Margherita Sarno