Napoli. Presidio per la sicurezza abitativa e ambientale di Via Monti
NAPOLI – Martedì 10 luglio alle ore 14:30 ha avuto luogo in Piazza Municipio, dinanzi Palazzo San Giacomo, il presidio per la sicurezza abitativa/ambientale organizzato da Asia Usb Napoli, Officine Periferiche e Comitato Soccaco – Co.S. La manifestazione, cha ha visto la presenza di cittadini e abitanti del napoletano, ha avuto luogo per chiedere al Comune di Napoli e agli organi competenti maggiore sicurezza rispetto alla grave situazione della discesa dei fanghi dalla collina dei Camaldoli: tale discesa coinvolge il quartiere Pianura e nello specifico Via Monti, una strada a ridosso della collina.
Strade allagate, malfunzionamento dei sistemi fognari, ingressi di abitazioni compromessi e disagi rispetto alla percorribilità degli assi viari; questa è la situazione che gli abitanti di Via Monti a Pianura vivono da oltre 20 anni. Tonnellate di fango a ogni pioggia e i fenomeni dell’abusivismo e del disboscamento hanno reso la situazione complicata e rischiosa; il piano anti-dissesto idrogeologico del 1998 prevedeva la realizzazione di 12 vasche di contenimento, progettate per raccogliere e contenere il terreno misto ad acqua piovana proveniente dalla collina dei Camaldoli. Di quel piano, dal 2002, tra i fallimenti delle ditte aggiudicatrici e cantieri che lavoravano a singhiozzo, ben poco è stato fatto: vasche mai realizzate o incomplete, oggi vere e proprie discariche per rifiuti di ogni tipo, vegetazione incolta e strati di fango.
Attraverso il presidio, gli abitanti e i comitati hanno voluto chiedere agli organi competenti, il Vice Sindaco del Comune di Napoli con delega all’ambiente Dott. Raffaele Del Giudice e all’Assessore comunale alle infrastrutture Dott. Mario Calabrese, chiarimenti sulla gestione dei fondi destinati alla sicurezza della collina dei Camandoli e informazioni circa i lavori per il completamento delle vasche di contenimento; garanzie di intervento immediato da parte dell’A.S.I.A in caso di nuove discese dei fanghi; la messa in campo di soluzioni idonee e temporanee per evitare i continui disagi degli abitanti di Via Monti.
Durante il presidio una delegazione di attivisti e cittadini ha incontrato gli organi competenti dopo aver chiesto un incontro nei giorni precedenti; a tal proposito abbiamo raggiunto Mario Raimondi dell’ASIA USB Napoli, e gli abbiamo rivolto alcune domande.
Chi era presente all’incontro?
«Oltre l’Assessore, all’incontro erano rappresentate l’A.S.I.A., il servizio fogne del Comune di Napoli, il servizio tecnico della Municipalità, l’A.B.C. e alcuni esponenti dell’Ente parco Camaldoli.»
Le vostre richieste?
«Abbiamo voluto ricevere un aggiornamento circa il progetto, poiché sono stanziati dal 2004 a oggi oltre 34 milioni di euro, fondi “Cipe”, regionali e comunali. Parliamo di cifre importanti; oggi di quella cifra sono stati spesi circa 4 milioni di euro, spesi male oltretutto, perché sono state realizzate vasche non funzionanti, incomplete, piene di detriti. Vasche che inoltre, probabilmente, non serviranno. Oggi abbiamo chiesto quindi chiarimenti rispetto al progetto futuro, ci hanno risposto che da alcuni mesi si è ripartito da zero, quindi ci sarà, anche grazie alla nostra pressione e mobilitazione, un sopralluogo delle parti sopracitate nelle prossime settimane, e verrà definita una road map degli interventi e della messa in sicurezza del versante dei Camaldoli. Inoltre abbiamo chiesto che si intervenga urgentemente sul segmento di Via Monti, perché se qui cadessero le stesse piogge come accaduto nel Nord Italia in questi giorni, la strage sarebbe assicurata. Con le piogge leggere delle settimane precedenti sono caduti metri cubi di fango, arrivati praticamente ai primi piani delle abitazioni. Infine abbiamo chiesto anche un intervento di igiene urbana per ripristinare la normalità nella zona.»
Il prossimo appuntamento?
«Tra quindici giorni ci sarà un nuovo tavolo e un nuovo incontro come oggi, ci aggiorneremo rispetto al sopralluogo che nel frattempo verrà effettuato. Prima di tutto dovrà essere fatto l’intervento di igiene urbana perchè gli abitanti non ne possono più, poi gli organi competenti ci delineeranno il loro progetto e noi chiederemo di iniziare o di intervenire subito su quel segmento. Ci sono garanzie rispetto a una forte volontà del Comune di intervenire sul problema.»
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