Sociale. Napoli, da occhi stranieri
NAPOLI – Presentato giovedì 15 novembre, presso L’Asilo Filangieri, il docufilm “In the Mood for Napoli”, diretto da Piero Oronzo, che invita i cittadini a riflettere sulla città campana, le sue lacune e i suoi punti di forza.
Le porte de L’Asilo, centro culturale nel cuore del centro storico, sono state aperte per la proiezione del cortometraggio “In the Mood for Napoli” diretto da Piero Oronzo, videomaker e social media manager, e da lui scritto assieme all’architetto urbanista Samira Hajjat.
La protagonista è Anna, ragazza tedesca che nel 2013 ha lasciato la Germania e un lavoro sicuro, trasferendosi a Napoli per reinventarsi. Gli autori l’hanno seguita per un mese riportando diversi aspetti della sua vita: dalle serate trascorse al centro storico, al lavoro presso il Mammut di Scampia, centro sociale sito nella periferia nord di Napoli. La proiezione è stata seguita da un focus group, in cui gli spettatori hanno espresso le proprie opinioni sul docufilm e hanno potuto confrontarsi creando un dibattito sulla vita nel capoluogo campano. Gli Σπαντεκά – Spanteca, gruppo musicale partenopeo che ha curato la colonna sonora del corto, hanno concluso la serata con la propria musica.
Al termine dell’evento, i nostri microfoni hanno raggiunto Piero Oronzo e Samira Hajjat, autori del corto.
Piero, perché parlare di Anna e della sua vita?
«Trovandomi a Napoli per il master, ho potuto scoprire meglio la città: dopo 10 anni che non la vivevo così profondamente ho trovato una Napoli diversa. Ho incontrato stranieri che erano stanziali, non turisti, e sono entrato in contatto con tante nazionalità diverse: ho vissuto l’Europa, il Sudamerica, anche un po’ l’Africa. Napoli ti dà quest’opportunità, e tra tutte le storie che ho scoperto, quella di Anna mi ha colpito per la sua scelta di lasciare il lavoro in Germania e venire a vivere a Napoli, per di più iniziando a lavorare al Mammut di Scampia. Tante persone di Napoli non hanno neanche il coraggio di andare a Scampia. Era molto interessante.».
Samira, cosa ti ha spinto a collaborare alla realizzazione di questo progetto?
«Sono arrivata a Napoli due anni fa come turista. La città però mi piacque molto e da due anni a questa parte ci ritorno continuamente: l’ultima volta sono rimasta sei mesi. Prima di venire ero interessata a condividere il mio punto di vista di straniera sulla città, ci siamo incontrati con Piero, abbiamo visto che ci interessava lo stesso soggetto e quindi abbiamo deciso di lavorare insieme per sviluppare l’idea.»
Progetti futuri?
Piero: «Il corto è parte di un progetto transmediale (Forma narrativa che sfrutta diversi mezzi di comunicazione, ndr), infatti abbiamo lanciato sui social l’hashtag #MOOD4NA e vogliamo continuare a sperimentare, anche grazie alle competenze di Samira nell’ambito urbanistico. C’è l’idea di portare avanti questo spazio di riflessione. Siamo a contatto con livelli diversi della città e questo ci permette di avere più spunti e idee su cui lavorare.».
Samira: «Cercheremo di partire dal riscontro col pubblico, per noi molto importante: è la base da cui vogliamo sviluppare pian piano questo progetto, questo spazio di discussione attraverso diverse forme.»
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