Operazione Mangiamorte: la campagna di Anonymous contro i pedofili
LONDRA – “Operazione Mangiamorte“, così il gruppo Anonymous ha denominato la nuova campagna hacker contro la pedofilia online, che sarà promossa inizialmente in Gran Bretagna. Gli hacker attivisti hanno comunicato, attraverso un video pubblicato in rete, che da oggi si impegneranno a smascherare i protagonisti di molestie sessuali ai danni dei bambini e a rendere noti anche i casi mai venuti a galla.
Quello della pedofilia è un tema molto sentito nell’Oltremanica, dove numerosi scandali sessuali hanno visto coinvolti anche personaggi del mondo dello spettacolo, politici, poliziotti e giornalisti: recentemente il caso scoppiato a Westminster, in cui ex ministri e deputati del ramo conservatore sono stati accusati di stupri e omicidi di bambini negli anni ’80, ma il tutto restò nell’ombra.
“Queste persone si nutrono del dolore degli altri, causano guerra e distruzione durante i loro orari d’ufficio e poi torturano e uccidono bambini per svagarsi. Non sono child lovers, sono mangiatori di morte.”, questo si legge nel messaggio del gruppo formatosi nel 2003, famoso anche per il proprio segno di riconoscimento: la maschera di Guy Fawkes ispirata dal film “V per Vendetta”. Mentre il nome dell’operazione, Mangiamorte, è riconducibile agli spietati personaggi creati dall’autrice J. K. Rowling per il bestseller Harry Potter.
Accusato nel video anche il Primo Ministro inglese David Cameron, il quale avrebbe, secondo gli Anonymous, coperto la vasta rete di pedofili. A partire da oggi, numerosi attivisti inizieranno a distribuire volantini di denuncia contro la pedofilia per le strade di Londra, Glasgow, Rochdale, Birmingham e Leeds, ma pian piano l’operazione prenderà un piglio internazionale. Difatti sono già stati accusati, sempre nel messaggio circolato oggi sul web, personalità come Joris Demmink, segretario generale del Ministero della Giustizia olandese; e Jeffrey Epstein, miliardario americano, entrambi coinvolti in scandali sessuali. Menzione speciale anche per le truppe ONU, responsabili di alcuni casi in Somalia; e all’occorrenza ricordate anche alcune sparizioni e omicidi in Messico e in Gabon.
“Credevate di essere al sicuro. Credevate che non avremmo mai potuto interferire direttamente con le vostre vite. Mangiamorte dell’establishment, avreste dovuto aspettarvelo”, è l’avvertimento degli hacker, che di recente hanno anche dichiarato guerra virtuale anche all’ISIS.
By Pietro Colacicco