Libri. “La camorra si studia in terza” per una ‘rivoluzione’ umana
NAPOLI – Domenica 7 aprile, durante l’ultimo giorno del Salone del libro è stato presentato “La camorra si studia in terza”, di Maria Francesca Villani.
Una donna si convince di non avere molto da vivere, a causa del cancro, ma invece di farsi prendere dalla disperazione decide che vivrà fino a 90 anni, e anche che vuole vivere in un mondo migliore, da lasciare ai suoi nipoti; e poi che la camorra deve essere un argomento da studiare a scuola; che il mare deve essere ripulito; che il sole torni a brillare senza più inquinamento. È il 2052 e un’anziana signora di nome Nicole arriva in bicicletta al parco di Bagnoli, insieme ai nipoti Clara e Dario. Circondata dal verde, davanti a quella spiaggia e a quel mare tanto amato, la nonna racconta ai due nipoti il mondo negli anni ’20 del secondo millennio, e come si sia arrivati a migliorarlo tanto: da 20 anni il mondo è cambiato, l’umanità ha ripulito gli oceani, ha sconfitto le mafie di tutto il globo, ha fermato il cambiamento climatico. In quell’oggi si vive un periodo di tranquillità e pace, lontano dalla corruzione e dalla miseria del passato. Infatti il titolo del libro, “La Camorra si studia Terza”, rimanda all’idea di ciò che non è più, proiettandoci in una realtà futura dove il malaffare è diventato materia di studio, come argomento ormai storicizzato. Una favola? No, solo quello che potrebbe realmente accadere se ognuno partisse dalla sua presa di coscienza, se si prendesse in considerazione l’alternativa di un mondo sostenibile. Così nasce questo libro.
La presentazione, moderata da Patrizio Rispo, ha visto oltre a quello dell’autrice, l’intervento di rappresentanti delle Istituzioni come il Ministro dell’Ambiente Costa; la delegata al mare, Daniela Villani, per quello che è un tema più che mai attuale. Il libro infatti ha visto la sua uscita in contemporanea con le manifestazioni per il clima, in un momento storico decisivo: “Nel 2030 la gente arrivò a quel vertice mondiale del clima con enormi prospettive di cambiamento. La gente non ci vide più, la diffusione dello sdegno mondiale fu immediata, le grandi potenze non poterono più ignorare l’opinione pubblica, e il vertice ebbe come una svolta. Le multinazionali dovettero puntare tutto sulle rinnovabili.”, questi alcuni stralci del libro della Villani. Un ruolo centrale quindi alla rivoluzione umana, che parte dalla coscienza del singolo: “La cosa bella fu che le persone iniziarono a conoscersi di più rispetto a quando stavano chiusi nelle automobili a bestemmiare”
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