Attivismo. A Napoli la solidarietà della Comunità Sant’Egidio per i migranti
NAPOLI – Lunedì 12 ottobre Papa Francesco ha disposto l’affidamento di una casa, donata dalle suore Serve di Maria, alla Comunità Sant’Egidio di Roma, affinché sia adibita a centro di accoglienza per i rifugiati che arrivano in Italia grazie ai corridoi umanitari.
Come affermato in un comunicato, l’Elemosiniere del Papa, il Card. Konrad Krajewski, tale palazzina, il cui nome è Villa Serena e che può ospitare circa 60 persone, è stata offerta in comodato d’uso a Papa Francesco dalle suore Serve di Maria. L’accoglienza sarà indirizzata a tutti i migranti, e in particolare a donne sole o con bambini, e a famiglie con particolari problemi. L’accoglienza non si prospetta come fine a se stessa, ma ha l’obiettivo di inserire col tempo i rifugiati nella società, dandogli una prospettiva di lavoro e di vita dignitosa. La Chiesa, la Comunità intera, si muovono attivamente per l’accoglienza dei migranti, rispondendo così all’invito dello stesso Papa a una maggiore attenzione nei confronti dei rifugiati che fuggono da guerre e carestie.
La Comunità Sant’Egidio è molto attiva al riguardo e sono numerose le attività svolte anche a Napoli, offrendo sostegno costante ai più bisognosi con attività rivolte ai poveri, ai senzatetto, agli anziani e ai malati, e con un impegno che va avanti da anni nell’accoglienza dei migranti e dei rifugiati.
Fondamentale per una buona accoglienza è sicuramente l’integrazione: la Comunità è attiva con corsi di lingua italiana, seminari e conferenze che hanno l’obiettivo di incentivare l’inclusione sociale. Nel 2016 la Comunità di Sant’Egidio ha avviato i Corridoi Umanitari con il principale intento di ridurre i disastrosi viaggi sui barconi, e con l’ulteriore obiettivo di permettere una maggiore sicurezza, poichè il rilascio dei visti umanitari prevede i necessari controlli da parte delle autorità italiane. Tutto ciò è stato ed è realizzabile grazie al lavoro attivo che svolgono i volontari inviati nei paesi interessati al progetto, e grazie alle donazioni economiche fatte alla Comunità, permettendo un autofinanziamento di questi progetti. Nel merito, abbiamo raccolto la testimonianza di una giovane volontaria della Comunità di Napoli, Noemi Spiezio.
Le iniziative della Comunità Sant’Egidio per l’accoglienza dei migranti?
«Una delle iniziative della Comunità è la scuola di italiano, che permette ai migranti di imparare la lingua, facilitandone così l’inserimento nel mondo del lavoro. Alla fine del corso viene loro rilasciato un attestato che ne certifica la partecipazione. Inoltre da un anno è possibile per i volontari prestare soccorso nel campo profughi a Lesbo. Dal 2016 la Comunità permette i Corridoi Umanitari, che hanno permesso a più famiglie di arrivare in Italia in modo sicuro. Noi volontari abbiamo anche avuto l’opportunità di aiutare una famiglia di migranti che si è stabilita a Ponticelli, acquistando mobili e il necessario per vivere.»
Che ruolo svolge all’interno della Comunità?
«Sono anni che partecipo alla scuola della pace, iniziativa che ci permette di aiutare i bambini dei quartieri più problematici di Napoli, trasmettendo loro valori di pace e fratellanza, rispetto verso il prossimo, l’aiuto nei confronti dei più sfortunati. Anche durante la quarantena questo lavoro non si è fermato, siamo sempre rimasti in contatto con i bambini tramite Skype, in conseguenza dei legami che ormai si sono creati.»
C’è molta partecipazione all’interno della Comunità?
«Sì, c’è tanta partecipazione, che permette alla Comunità di attivarsi a sostegno degli anziani, dei disabili, dei senzatetto, con diverse iniziative. Tuttavia il territorio è grande e sono tante le persone che necessitano del nostro aiuto, per cui è sempre gradito l’ingresso di nuovi volontari che vogliano dare il loro contributo.»
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