Teatro. Giusy Ferro e i “Tiempe bbelle ’e ’na vota”
NAPOLI – Venerdì 6 maggio alle ore 21:00, al Magic Vision di Casalnuovo (Na), in Viale dei Tigli 19, sarà in scena lo spettacolo “Tiempe bbelle ’e ’na vota”, la commedia di Giusy Ferro con la regia di Peppe Celentano. E’ una commedia in due atti che narra le vicende della famiglia Tortora, residente in un quartiere popolare di Napoli: Carmela è una trentenne single, per la mentalità dei Tortora è motivo di allarme. La preoccupazione maggiore è della nonna Giuseppina, che teme di morire e di non riuscire a vedere ‘sistemata’ la nipote.
Nell’opera, con il continuo confronto tra tempi antichi e moderni, uno specchio tragicomico della dinamica familiare. Uno scontro generazionale che offre molti spunti di riflessione e rivela infine una morale tutta da scoprire.
Nel cast Oscarino Di Maio,Tina Scatola, Antonio Fiorillo, Giusy Ferro, Andreina Raucci, Maria Russo, Patrizia Masiello, Adriano Fiorillo, Mariarosaria Cafiero e Francesco Barra. Scene di Luca Sivestri. Costumi di Sartoria Penacchio.
Riguardo la messa in scena abbiamo incontrato l’attrice e autrice Giusy Ferro.
«Lo spettacolo è una ventata d’aria fresca, analisi tragicomica della società moderna, con una rievocazione nostalgica dei tempi che furono. Uno scontro tra generazioni che lascia una bella morale evspunti di riflessione, ma con la leggerezza e l’ironia che solo i classici comici partenopei sanno regalare»
Rappresenterà parte della sua esperienza?
«C’è tanto di me nel personaggio di Carmela, sentimentale, sognatrice, inguaribile romantica, una donna ancorata ai valori di una volta, che non si rispecchia nella società odierna, dove nelle relazioni tutto si ottiene e consuma troppo velocemente»
Quanto è dura produrre uno spettacolo teatrale con così tanti attori?
«Ecco, la peculiarità di questa produzione è il ritorno alla ‘Compagnia’’, un ritorno al teatro di tradizione, ma con un linguaggio fresco, divertente, che ha come target i giovani. Tornare in teatro dopo la pandemia, portare in scena un cast di dieci attori, è una scelta rischiosa e coraggiosa. Dopo questo triste periodo pandemico, che ci ha allontanati dal teatro, lo ha centellinato tra monologhi e dialoghi, ritrovarsi sul palco una compagnia di dieci attori riempie il cuore di gioia e speranza per il futuro»