Bologna contro le mafie. I cento passi verso la marcia organizzata da Libera
BOLOGNA – Particolarmente importante sarà il mese di marzo per il capoluogo dell’Emilia Romagna, dove Libera, la nota associazione che dal ’95 ha intrapreso una battaglia di sensibilizzazione e contrasto alla criminalità organizzata, ha allestito una serie di eventi che culmineranno nella “Ventesima giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”.
È in programma il 21 marzo la grande marcia di Libera che partirà dallo Stadio Renato Dall’Ara e attraverserà tutto il centro storico bolognese, andando a concludersi in Piazza VIII Agosto, dove saranno letti a gran voce, uno dopo l’altro, i nomi di tutte le vittime delle mafie, ma anche del rapido 904 e delle stragi alla stazione di Bologna e Ustica.
Seminari pubblici, incontri nelle scuole e numerose iniziative di preparazione al corteo sono state organizzate dall’associazione Libera, che coinvolgerà tra l’altro oltre 200 Comuni della regione emiliana: è possibile scaricare gratuitamente il programma de I Cento Passi dell’Emilia Romagna accedendo al sito internet libera.it.
La Giornata della memoria e dell’impegno è un appuntamento che ricorre ogni anno ormai dal 1996, e che viene organizzato ogni volta in una città diversa. Sempre nello stesso giorno, il 21 del mese di marzo, data che annuncia l’arrivo della primavera: un simbolo di speranza e rinascita.
Per l’appuntamento del 2015 è stata scelta la città di Bologna. La Rossa, la Dotta, la Grassa, i soprannomi riferiti all’antichissima città universitaria si sprecano, la stessa è stata insignita di ben due medaglie d’oro: una per il forte contributo dato alla Resistenza al nazi-fascismo, l’altra per l’ammirevole impegno civico mostrato in seguito al terribile attentato terroristico del 2 agosto 1980.
“La verità illumina la giustizia“, questo è lo slogan scelto da Libera per la manifestazione. Verità e Giustizia, parole da scrivere con pennarello indelebile su vessilli, pronti a essere innalzati nella lotta a un cancro mafioso che ancora oggi, latente, succhia ogni energia positiva al Paese.
By Pietro Colacicco