Berlusconi, nuova alba per la politica italiana? “No” secondo The Guardian
MILANO – Arriva poco prima della mezzanotte la notizia dell’assoluzione di Silvio Berlusconi per il processo Ruby. Le accuse di concussione e prostituzione minorile sono decadute dopo 9 ore di Camera di Consiglio, in cui i giudici della Corte Suprema hanno sancito l’innocenza dell’ex Premier dopo i due verdetti del primo e secondo grado di giudizio che vedevano l’imputato inizialmente condannato a 7 anni di reclusione e successivamente prosciolto dalle accuse.
Dopo la sentenza tutti gli esponenti politici di Forza Italia e gli avvocati del Cavaliere si sono detti soddisfatti ed entusiasti dell’esito del processo, che chiude definitivamente ogni polemica. L’ex Premier è dunque pronto a ritornare in campo, come egli stesso ha annunciato, e iniziare una battaglia contro la Legge Severino che lo aveva allontanato dalla scena politica fino alla totale assoluzione, e infine progettare una riforma del sistema giudiziario italiano che promuova processi più celeri e giusti, come precisa anche Nunzia de Girolamo. “Oggi l’Italia è un paese migliore, Berlusconi è più forte che mai” ha twittato al riguardo Renato Brunetta.
Palesi sono l’entusiasmo e il fervore tra le fila del centro destra italiano, ma la stampa estera come la pensa? The Guardian in proposito risponde all’impeto generale della destra italiana pubblicando un’affermazione rilasciata dall’analista Francesco Galietti: “Nessun tribunale potrà ridare peso e prestigio a Silvio Berlusconi”. Secondo la testata inglese infatti l’influenza di Berlusconi è ormai tangibilmente in calo: ad avvalorare questa tesi c’è la fallimentare opposizione di Forza Italia al DDL per la modifica del Senato, approvato successivamente con 357 voti favorevoli. Inoltre, i dati dell’impero mediatico del cavaliere, tutti in serie negativa, convaliderebbero, secondo The Guardian, l’idea che il successo di Berlusconi sia in forte calo anche tra l’opinione pubblica italiana. Fininvest ha infatti registrato una perdita di 428 milioni di euro nel 2013 e Mediaset, la più grande emittente televisiva privata italiana, controllata dalla famiglia Berlusconi, ha perso quasi 50 milioni di euro nei primi nove mesi del 2014, costretta a vedere il 7,8% delle quote azionarie di Mediaset per poter rientrare nel budget finanziario.
Il pensiero della stampa estera resta dunque piuttosto scettico in merito alle recenti vicende dell’ex Cavaliere. Secondo The Guardian è improbabile che una vittoria legale si traduca in una nuova alba per la politica italiana.
By Federica Mandara