Al bando tabacco da masticare, il vizio più diffuso in India
NEW DELHI – La decisione è stata presa. Al bando il tabacco da masticare tanto amato dagli indiani, che è stato riconosciuto come una delle cause principali di cancro orale per i consumatori abitudinari.
Non c’è mercato, chiosco o angolo di strada, nella Capitale del Paese a democrazia liberale più popoloso al mondo, in cui il famoso “gutka“ o “snus“, come veniva chiamato in Europa, non sia in vendita. Almeno fino a oggi, poiché il divieto entrerà in vigore già da domani 30 marzo e i venditori saranno costretti a sbarazzarsi di tutte le scorte.
Aromatizzato al cocco, alla noce di betel, alla crema di lime o avvolto in foglie a forma di cuore, il tabacco da masticare è un vizio per circa il 40% degli indiani. L’uso più comune di questo tipo di prodotto consiste nel posizionarlo in bocca tra il labbro e la gengiva superiore, masticarlo per qualche minuto o per diverse ore fino a che diventa una poltiglia arancione, dopodiché sputarlo. Tralasciando la disgustosa vista dell’intruglio che generalmente viene sputato per terra o sulle pareti, non sono un segreto i suoi pericolosi effetti sulla salute umana: l’incidenza di tumori alla gola e alla bocca è elevatissima.
“Non riusciranno a vietarlo. Le Autorità faranno presto un passo indietro perché si renderanno conto della perdita di molti introiti nelle casse comunali derivanti da questo prodotto“, ha detto un commerciante ai giornalisti dell’Ansa, e in effetti quasi tutte le infrastrutture della città sono state finanziate dalle smodate passioni dei cittadini per il gutka e il whisky.
CK Sharma non ci sta, uno dei maggiori produttori di tabacco da masticare ha infatti detto ai microfoni del The Hindustan Times: “Perché il governo non mette al bando anche le sigarette? Il tabacco non è ugualmente dannoso per la salute?”. Al riguardo è curioso il fatto che, negli ultimi tempi, il proibizionismo e le numerose campagne di sensibilizzazione hanno fatto dimiunuire i consumatori di gutka a New Delhi, favorendo tuttavia l’incremento del numero di fumatori.
By Pietro Colacicco