Disservizi dei trasporti pubblici a Napoli, ieri il “Block party”
NAPOLI – Il 28 aprile a Napoli si è tenuta la manifestazione “Block party” organizzata dall’UDS, l’Unione degli Studenti della Campania, per protestare contro la cattiva gestione del trasporto pubblico campano e per denunciare i problemi logistici e organizzativi che causano disagi ai pendolari e agli studenti.
Il trasporto pubblico, negli ultimi tempi, è stato al centro di molte polemiche a causa dei frequenti ritardi, dei disservizi e delle pessime condizioni dei mezzi, che creano difficoltà al diritto alla mobilità dei cittadini napoletani, costretti quotidianamente ad affrontare situazioni spiacevoli. L’Uds ha così deciso di organizzare una protesta per mostrare dissenso rispetto a questo modello di gestione del sistema dei trasporti, raccogliendo le proposte concrete di centinaia di studenti campani.
«Abbiamo realizzato quest’iniziativa contro la gestione del trasporto pubblico in Campania, lanciando la data di mobilitazione nazionale del 5 maggio», dice Gabriele Aiello, membro dell’Uds. Infatti, il 28 aprile è stata solo la prima tappa di una mobilitazione che confluirà nello sciopero nazionale che si terrà a Roma il 5 maggio, per chiedere il ritiro del ddl “Buona scuola” di Renzi, in cambio di una nuova riforma che restituisca alla scuola pubblica i fondi tagliati negli ultimi tempi e per ottenere l’assunzione dei precari e il rinnovo del CCNL, cioè il contratto collettivo nazionale di lavoro per il personale del comparto scuola.
«Abbiamo distribuito volantini in città, attirato l’attenzione dei cittadini con tamburi, bonghi e megafoni nei treni e nelle stazioni, spiegando cosa stavamo facendo e perché. Arrivati alla stazione centrale di Napoli abbiamo mostrato gli striscioni e fatto un mini corteo, infatti eravamo quasi un centinaio. Una volta usciti, è stato realizzato lo “slow street”, ovvero attraversamenti di gruppo in strada con musica e megafono, e siamo riusciti a bloccare il traffico cittadino per tre ore nei pressi della stazione Garibaldi», continua il giovane studente.
Lo scopo del corteo era mettere in evidenza i disservizi dei mezzi di trasporto campani che creano difficoltà soprattutto agli studenti che abitano distanti dalle scuole o dalle università, e impediscono loro di raggiungere i luoghi di formazione in poco tempo e costringendoli a snervanti attese: l’Uds al riguardo ritiene che il trasporto pubblico sia caratterizzato dal “Napolicentrismo”, poiché facilita gli spostamenti a chi abita in città, ma sfavorisce chi vive in periferia, con la quale ci sono pochi collegamenti. Un altro fattore che indigna i pendolari è l’aumento delle tariffe dei biglietti partito da quest’anno, in seguito al quale non c’è stato un miglioramento dei servizi, anzi si registrano sempre più lamentele e reclami.
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Il prossimo appuntamento è per il 5 maggio a Roma dove si riuniranno studenti da tutta Italia, docenti, e il personale ATA per chiedere una scuola migliore. Saranno ascoltate le loro voci? Staremo a vedere.
By Ilaria Nebulosi