Iraq. Evasione dal carcere di Khalis: almeno 40 morti e 50 evasi
BAGHDAD – Il ministero dell’Interno iracheno ha annunciato oggi che ben 50 prigionieri sono evasi dal carcere di Khalis, provincia di Diyala, nel corso di una rivolta nella notte tra l’8 e il 9 maggio, provocando la morte di almeno 30 prigionieri e 10 poliziotti.
Il portavoce del ministero dell’Interno iracheno, Saad Maan, oggi ha reso nota l’uccisione di 30 prigionieri e 10 guardie nella rivolta scoppiata nella notte tra venerdì e sabato nel carcere di Khalis, provincia di Diyala a circa 80 km da Baghdad, da dove risultano evasi ben 50 prigionieri, nove dei quali erano detenuti con l’accusa di terrorismo, inclusi membri dello Stato Islamico. Gli ufficiali di polizia irachena hanno affermato che l’evasione è stata causata da una rivolta carceraria: i poliziotti, intervenuti per placare una rissa tra i prigionieri, sono stati attaccati e privati delle loro armi. Tuttavia fonti locali attribuiscono la colpa a un’operazione esterna dell’ISIS, in quanto alcuni militanti dello Stato Islamico sono stati avvistati in diversi veicoli nel tentativo di prendere d’assalto la prigione e liberare i suoi membri. Intanto, il sindaco di Khalis ha imposto il coprifuoco nella città e in due dei suoi sobborghi, per permettere ai servizi di sicurezza di perlustrare la zona alla ricerca dei sospetti.
Le forze armate irachene avevano riacquistato proprio quest’anno, il 26 gennaio 2015, il controllo della provincia di Diyala, ma si sono comunque da allora verificati sporadici attacchi da parte dello Stato Islamico. Questa è la terza evasione a Diyala dallo scorso giugno, da quando cioè l’IS si è impadronito di vasti territori nel nord e nell’Iraq occidentale, a seguito di un collasso delle truppe dell’esercito iracheno. Già nel 2013 infatti, un gruppo di uomini armati presero d’assalto la prigione di Abu Ghraib, a ovest di Baghad, consentendo la fuga circa 500 detenuti, tra cui numerosi leader islamici.
By Miriam Lanzetta