Daniele Romano: “I diritti dei disabili sono riconosciuti, ma non applicati!” (Parte 1 di 2)
NAPOLI – Secondo un recentissimo rapporto ISTAT, Istituto Nazionale di statistica, l’80% degli italiani è soddisfatto delle proprie condizioni di salute e la maggioranza della popolazione adulta, il 60.8%, valuta positivamente il Servizio sanitario pubblico. Ma ci domandiamo quale possa essere il campione esaminato dall’ISTAT visto che esiste una categoria di cittadini con disabilità che, fruendo regolarmente dei servizi sanitari e riabilitativi in Campania, avrebbe qualcosa da dire al riguardo. Ne parliamo con Daniele Romano, presidente di Federhand/FISH Campania.
Dr. Daniele Romano facciamo il punto sulla disabilità in Campania?
«La situazione attuale delle persone con disabilità nella nostra Regione è drammatica: non ci sono servizi a sufficienza e quei pochi esistenti non sono adeguati alle esigenze delle persone con disabilità e dei loro familiari. L’inserimento lavorativo poi è un miraggio; i trasporti pubblici non garantiscono la libera mobilità sul territorio regionale, e la Legge 13/89 che interviene per il superamento delle barriere negli edifici privati non viene finanziata da anni, ma c’è molto altro ancora! Insomma, la Campania è all’anno zero, o peggio, ancora all’anno sotto zero per quanto riguarda le politiche rivolte alle persone con disabilità.»
Come si è creata questa situazione?
«Le politiche sulla disabilità in Campania si concentrano ancora in un ambito esclusivamente sanitario, concentrando la maggior parte delle risorse in questo settore. Con l’introduzione della Convenzione Onu sui diritti dei disabili non dobbiamo più domandare il riconoscimento dei diritti, bensì richiedere la loro applicazione e implementazione. Le quasi 900.000 persone campane con disabilità, secondo i dati dell’AIMA circa 60.000 sono persone affette da Alzheimer, senza considerare gli altri tipi di demenza, vivono una condizione di discriminazione e di mancanza di pari opportunità in tutte le attività della vita, incontrano pregiudizi, ostacoli e barriere che limitano la loro partecipazione allo sviluppo della società.»
Esiste una soluzione?
«La disabilità deve far parte delle politiche ordinarie dell’Ente, con attenzione specifica alla condizione dei cittadini disabili in tutti gli ambiti in cui questo opera, evitando politiche di separatezza e settorializzazione. La Federhand/FISH Campania chiede con forza un rinnovato e concreto impegno da parte degli amministratori della Comunità per il rispetto dei diritti delle persone disabili. In particolare sollecitiamo l’attenzione verso alcuni temi che risultano prioritari: vita indipendente, diritto alla salute, diritto al lavoro, diritto alla mobilità e diritto allo studio. Per le elezioni regionali abbiamo elaborato un “Manifesto sulla condizione delle persone con disabilità e le politiche delle Regione Campania”, che stiamo inviando a tutti i candidati alla presidenza della Regione Campania.»
Osservatorio regionale per la disabilità. Lei era perplesso. E’ cambiato il suo giudizio al riguardo?
«I giudizi espressi sul provvedimento da Federhand/FISH Campania furono di secca bocciatura, perché le varie istanze presentate alla fine di luglio dalla Federazione stessa, nel corso di un incontro con l’assessore regionale alle Politiche Sociali, Bianca D’Angelo, non sono state minimamente prese in considerazione.»
A breve la seconda parte dell’intervista.
By Riccardo Bruno