Pechino denuncia ingerenze americane a Hong Kong
PECHINO – La Cina denuncia un intervento a gamba tesa degli Stati Uniti d’America, il cui Congresso giovedì scorso, attraverso la relazione annuale della Commissione Esecutiva sui rapporti con la Cina, ha dichiarato che gli USA ”dovrebbero aumentare il sostegno per la democrazia a Hong Kong e spingere per il suffragio universale”.
Pechino protesta per “l’attacco deliberato contro la Cina” e per il “messaggio sbagliato inviato ai manifestanti di Hong Kong”, migliaia di persone che, dopo ben due settimane di occupazione del centro cittadino, sono tornate a riunirsi a causa dell’interruzione dei colloqui tra i leader della protesta e i rappresentanti del governo: Pechino ha stabilito che spetta alla Cina selezionare i candidati che dovrebbero correre per le elezioni del 2017 a governatore dell’ex colonia britannica, ma gli attivisti chiedono invece elezioni libere.
Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Hong Lei, ha dichiarato che “Gli Stati Uniti non hanno il diritto di intromettersi negli affari di Hong Kong, è una questione interna cinese; e che la relazione della commissione del Congresso statunitense distorce i fatti. (…) E’ un attacco deliberato alla Cina. Esprimiamo la nostra estrema insoddisfazione al riguardo. (…) Chiediamo dunque agli Stati Uniti di fermare questa interferenza sbagliata, dannosa per le relazioni cino-americane. E di interrompere l’invio di messaggi sbagliati alle attività illegali dei manifestanti, e di smettere di fornire loro supporto”.
Straordinaria, ma non casuale nella visione complessiva dei rapporti geopolitici tra la Cina e il Paese americano, la tempistica con la quale gli USA e il Giappone hanno siglato il ‘patto d’acciaio’ per la comune difesa militare territoriale dei due Paesi.